Gossip e scandali: qual è il limite del giornalismo? Dì la tua
Scoop, soffiate, gossip, foto inedite, scatti rubati: la gente ha fame di informazione sui vip. Quali Vip? Vanno bene tutti: dalle star ai calciatori, cantanti, modelle o attori; meteore di un reality, conduttori, politici e starlette: il chiacchiericcio è servito, a colpi di paparazzate.
Avviene in alcuni casi che i cosiddetti scoop, quelli che conquistano fior fior di testate giornalistiche e, in alcuni casi, qualche minuto ai telegiornali, non sempre sono neutri: perché sbandierare un errore di una persona porta diverse conseguenze, non sempre positive.
Ogni medaglia ha due facce: da un lato c’è chi pensa che sia giusto che certe cose vengano dette. Si pensi agli scandali politici che sentiamo ogni due per tre (da Marrazzo a Berlusconi). Dall’altra parte c’è chi crede che, per tutelare la privacy delle persone, certe cose sarebbe meglio celarle. Spesso infatti ci sono mogli e mariti in mezzo o ancora peggio, bambini. I figli delle star, dei politici, dei calciatori, delle modelle sono semplici bambini che non decidono di fare parte del mondo del giornalismo ma, inevitabilmente, se ne trovano poi sempre coinvolti.
Dice un fotoreporter (che ha voluto celare il nome): “La questione privacy è solo una gran presa in giro, per quanto si voglia dire è per merito nostro che molti di questi Vip sono quello che sono, ovviamente ci sono pochi di loro che hanno rispetto di noi. Alcuni di loro scherzano e giocano con noi, altri si nascondono indignati dal nostro mestiere, quando poi in realtà sono gli stessi che fino a qualche anno fa ci chiamavamo direttamente per paparazzarli”.
La domanda che voglio rivolgervi è: non siamo forse noi ad essere sempre più interessati alla vita della gente famosa? Le notizie scandalistiche, facilmente condannabili, sono quelle che maggiormente leggiamo: perché? Un personaggio pubblico deve stare attento a come si muove maggiormente di un personaggio non famoso? O sono entrambi condannabili alla stessa maniera?
Pubblicato martedì 01/12/2009 in di la tua
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