Il resto di niente di Enzo Striano, il riassunto
Il resto di niente di Enzo Striano è un romanzo storico che racconta la breve storia della Repubblica di Napoli del 1799. In questo articolo vi proponiamo il riassunto de Il resto di niente.
Il resto di niente racconta la storia di Eleonora Pimentel de Fonseca ambientando il romanzo nella Napoli di fine 700. Eleonora Pimentel, detta Lenòr, nacque a Roma da una nobile famiglia portoghese; all’età di undici anni, a causa dei difficili rapporti tra il Regno del Portogallo e lo Stato Pontificio che non riconosceva il titolo nobiliare ai Fonseca Pimentel, la ragazzina si trasferì a Napoli.
Lenòr, costretta dal padre, sposa un uomo rude, Tria, che poi abbandonerà dopo la morte del figlio. L’intera vita della protagonista è costellata dalla paura di non essere pronta come moglie e come madre. Parallelamente, cresce la Lenòr intellettuale che, dopo il decesso del figlio, continua a frequentare i circoli repubblicani.
La crescita intellettuale della protagonista si conferma con il lavoro di redattrice presso il Monitore Napoletano, giornale della Rivoluzione Napoletana del 1799. In quegli anni, Lenòr respira l’aria rivoluzionaria e spera nel rovesciamento del governo di Ferdinando IV a favore della Repubblica Napoletana. Il Regno di Napoli attraversa un periodo di forte crisi proprio mentre il governo repubblicano si rafforza mettendo in risalto le fragilità del territorio partenopeo fino alla fuga del re e al caos che si insinua nella città di Napoli. I repubblicani, incapaci di organizzarsi, devono arrendersi quando i reali tornano in città e si dichiarano pronti per riacquistare il potere.
Contro la Repubblica, interviene l’Esercito della Santa Fede, i rivoluzionari vengono sconfitti e viene restaurato il potere borbonico. Davanti a questa situazione, Eleonora non si arrende e non rinnega il suo passato, decidendo di lottare fino alla morte: per tutti i sostenitori della Repubblica è prevista la condanna a morte. La donna verrà impiccata davanti a tutti in Piazza Mercato il 20 agosto del 1799.
Il resto di niente racconta la storia di Eleonora Pimentel de Fonseca ambientando il romanzo nella Napoli di fine 700. Eleonora Pimentel, detta Lenòr, nacque a Roma da una nobile famiglia portoghese; all’età di undici anni, a causa dei difficili rapporti tra il Regno del Portogallo e lo Stato Pontificio che non riconosceva il titolo nobiliare ai Fonseca Pimentel, la ragazzina si trasferì a Napoli.
Lenòr, costretta dal padre, sposa un uomo rude, Tria, che poi abbandonerà dopo la morte del figlio. L’intera vita della protagonista è costellata dalla paura di non essere pronta come moglie e come madre. Parallelamente, cresce la Lenòr intellettuale che, dopo il decesso del figlio, continua a frequentare i circoli repubblicani.
La crescita intellettuale della protagonista si conferma con il lavoro di redattrice presso il Monitore Napoletano, giornale della Rivoluzione Napoletana del 1799. In quegli anni, Lenòr respira l’aria rivoluzionaria e spera nel rovesciamento del governo di Ferdinando IV a favore della Repubblica Napoletana. Il Regno di Napoli attraversa un periodo di forte crisi proprio mentre il governo repubblicano si rafforza mettendo in risalto le fragilità del territorio partenopeo fino alla fuga del re e al caos che si insinua nella città di Napoli. I repubblicani, incapaci di organizzarsi, devono arrendersi quando i reali tornano in città e si dichiarano pronti per riacquistare il potere.
Contro la Repubblica, interviene l’Esercito della Santa Fede, i rivoluzionari vengono sconfitti e viene restaurato il potere borbonico. Davanti a questa situazione, Eleonora non si arrende e non rinnega il suo passato, decidendo di lottare fino alla morte: per tutti i sostenitori della Repubblica è prevista la condanna a morte. La donna verrà impiccata davanti a tutti in Piazza Mercato il 20 agosto del 1799.
Condividi questo articolo con i tuoi amici di Facebook