I Vicerè di Federico de Roberto, il riassunto
Il romanzo I Vicerè di Federico de Roberto è ambientato nel periodo del Risorgimento e racconta le vicende di una famiglia catanese, gli Uzeda di Francalanza. In questo articolo ti proponiamo il riassunto de I Vicerè di Federico de Roberto.
Tutto ha inizio con la morte della dispotica principessa Teresa Uzeda di Francalanza, che nomina eredi universali il primogenito Giacomo e il terzogenito Raimondo, il suo prediletto, lasciando a mani vuote Angiolina e Lodovico, che sono diventati monaci, Chiara, moglie del marchese di Villardita, Ferdinando e Lucrezia, gli unici ancora non sposati.
Il principe Gaspare, zio dei figli di Teresa Uzeda di Francalanza, racconta che la sorella doveva saldare numerosi debiti e chiede ai nipoti di fare dei sacrifici. Tra i figli della defunta iniziano liti e guerre per la contesa dei beni lasciati in eredità dalla madre.
Intanto, con lo sbarco dei Mille, il principe Gaspare diventa popolare tra i rivoluzionari, mentre Benedetto Giulente rientra a Catania da eroe dopo la battaglia del Volturno e sposa Lucrezia. Chiara, invece, partorisce un feto mostruoso che muore immediatamente dopo. Con l’annessione al Regno d’Italia, Gaspare diventa deputato.
Raimondo, dallo spirito libertino, abbandona la prima moglie per un donna palermitana, donna Isabella. La cugina Graziella, invece, non appena Giacomo diventa vedovo, lo sposa. Il figlio di quest’ultimo, mandato a studiare presso il convento di San Nicola, approfitta della chiusura dello stesso per iniziare a condurre una vita sregolata.
Dopo un lungo viaggio, Consalvo decide di dedicarsi alla politica seguendo le orme dello zio Raimondo. Teresa, l’altra figlia di Giacomo, invece, contrae un matrimonio senza amore: innamorata del cugino Giovannino Radalì, è costretta dalla famiglia a sposare Michele, fratello minore dell’uomo che lei ama veramente. Questo dispiacere, porta Giovannino a suicidarsi.
Intanto, Giacomo, sul punto di morte disereda Consalvo che, nel frattempo, si finge di sinistra e viene eletto durante le prime elezioni a suffragio allargato del 1882.
Tutto ha inizio con la morte della dispotica principessa Teresa Uzeda di Francalanza, che nomina eredi universali il primogenito Giacomo e il terzogenito Raimondo, il suo prediletto, lasciando a mani vuote Angiolina e Lodovico, che sono diventati monaci, Chiara, moglie del marchese di Villardita, Ferdinando e Lucrezia, gli unici ancora non sposati.
Il principe Gaspare, zio dei figli di Teresa Uzeda di Francalanza, racconta che la sorella doveva saldare numerosi debiti e chiede ai nipoti di fare dei sacrifici. Tra i figli della defunta iniziano liti e guerre per la contesa dei beni lasciati in eredità dalla madre.
Intanto, con lo sbarco dei Mille, il principe Gaspare diventa popolare tra i rivoluzionari, mentre Benedetto Giulente rientra a Catania da eroe dopo la battaglia del Volturno e sposa Lucrezia. Chiara, invece, partorisce un feto mostruoso che muore immediatamente dopo. Con l’annessione al Regno d’Italia, Gaspare diventa deputato.
Raimondo, dallo spirito libertino, abbandona la prima moglie per un donna palermitana, donna Isabella. La cugina Graziella, invece, non appena Giacomo diventa vedovo, lo sposa. Il figlio di quest’ultimo, mandato a studiare presso il convento di San Nicola, approfitta della chiusura dello stesso per iniziare a condurre una vita sregolata.
Dopo un lungo viaggio, Consalvo decide di dedicarsi alla politica seguendo le orme dello zio Raimondo. Teresa, l’altra figlia di Giacomo, invece, contrae un matrimonio senza amore: innamorata del cugino Giovannino Radalì, è costretta dalla famiglia a sposare Michele, fratello minore dell’uomo che lei ama veramente. Questo dispiacere, porta Giovannino a suicidarsi.
Intanto, Giacomo, sul punto di morte disereda Consalvo che, nel frattempo, si finge di sinistra e viene eletto durante le prime elezioni a suffragio allargato del 1882.
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