Le più belle frasi di Ultimo
Da quando ha vinto il Festival di Sanremo nel 2018, tutti ormai lo conoscono, tutti hanno cantato il motivetto di una qualche sua canzone. Di chi parliamo? Naturalmente di Ultimo, moderno e giovanissimo cantautore romano sotto le luci della definitiva ribalta ormai negli ultimi anni, da quando con “il ballo delle incertezze” ha convinto la critica ed il pubblico, sbaragliando tutti gli avversari nella manifestazione canora più prestigiosa, ritagliandosi uno spazio importante nel panorama musicale italiano.
Ultimo è il nickname dell’artista Niccolò Moriconi, nato a Roma nel gennaio 1996, talento molto precoce che già dalla tenera età, studiava al Conservatorio di Santa Cecilia, approfondendo l’arte del piano forte e cominciando a scrivere canzoni a soli 14 anni.
Il suo indiscusso talento viene subito fuori, da quando nel 2013 vince il concorso canoro “una voce per il sud“, con un testo dedicato ai bimbi del reparto oncologico del Bambin Gesù, dal titolo Regalami un sorriso.
Nel 2016, vincendo una competizione hip hop indetta dalla Honiro Label, che diventerà poi la sua etichetta discografica, spicca definitivamente il volo guadagnandosi poi il trampolino di lancio adatto per approdare sul palcoscenico prestigioso e ambitissimo di Sanremo.
Nel 2017 la sua esperienza cresce, affiancando un artista affermato come Fabrizio Moro, aprendone i concerti e preparandosi per quella che poi a brevissimo diventerà una carriera solista indipendente di successo e con riscontri eccezionali. Il resto è storia, con il trionfo a Sanremo di cui abbiamo parlato, con la splendida e toccante canzone Il ballo delle incertezze.
Anche nella sua seconda partecipazione al Festival, Ultimo è andato vicinissimo alla vittoria, suscitando non poche polemiche riguardo la discussa scelta della giuria, di assegnare il primo premio a Mahmood.
Ma i premi vanno e vengono, ciò che resta sono le canzoni, le canzoni che ci fanno vibrare e immedesimare, quelle restano negli anni e sono un patrimonio inestimabile da quale attingere, soprattutto quando si tratta di artisti capaci di rendere con le parole sentimenti e sensazioni intime in cui rivedersi.
Abbiamo a questo proposito raccolto un po’ di frasi scritte da Ultimo per le sue canzoni, per tenerle sempre in mente o citarle, per dedicarle a qualcuno di speciale. Eccovi la lista:
-Ho camminato in equilibrio su di me mischiando il tuo sorriso alle mie lacrime. (Il ballo delle incertezze)
-C’era una volta un vaso. Viveva sopra il legno, ed io l’ho conosciuto e trattato da bimbo. L’ho dipinto di azzurro perché amavo le stelle, e riempito di fiori perché odiavo la morte. (Il Vaso)
-Se reiniziasse un’altra vita non chiederei che fosse infinita, mi basterebbe sapere che esisti, che è lo stesso il profumo che indossi. (La stella più fragile dell’universo)
-Le stesse cose che facevo con te, ora lei vuole ripeterle: entra in macchina urlando le nostre canzoni, ed io che in silenzio sorrido e la guardo, e poi mi sento un vigliacco perché anche io le canto per non farle capire che già penso ad altro. (Le stesse cose che facevo con te)
-Io provo a vivere quello che trovo, ma poi… ma poi mi pento e ritorno di nuovo in questo posto in cui volano stelle. (Peter Pan (Vuoi volare con me?))
-Ho perso tempo per guardarti dentro, E ti ho dedicato il cuore tra le pagine, Ma poi la sera che arrivava ed io mi chiedevo dov’è il senso, Se c’è un senso a tutto questo. Senti, non c’è bisogno di parlare, Dalla serranda scende il sole e noi ci siamo accontentati. (Il ballo delle incertezze)
-Vorrei solo averti più vicino, cascare nei tuoi occhi e poi vedere se cammino, che sono grandi come i dubbi che mi fanno male, ma sono belli come il sole dopo un temporale. (Cascare nei tuoi occhi)
-Hai capito che non sono come tu credevi, che mando sempre via chi mi teneva in piedi. (Forse dormirai)
-La casa di un poeta a volte se ne va. Se ne va, ma poi ritorna con una finestra in meno, perché perché fa male ad un poeta guardare fuori dove tutto è com’è. (La casa di un poeta)
-E non nascondere le lacrime che tanto scendono in basso, tu falle cadere fino a che non diventano fango, poi ritorna in quel posto: ci sarà una rosa e sarà maggio. (Poesia senza veli)
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