Stress da maturità, come superarlo

esami di maturità 2017

La notte prima degli esami inizia molto tempo prima.

La fantomatica e proverbiale tanto attesa “notte prima degli esami“, è stata argomento di canzoni e pellicole cinematografiche di successo, oltre a generare una specie di culto che si fonda sul rimpianto e la nostalgia di coloro che sono già passati da questi momenti, e si ritrovano nei maturandi che li stanno affrontando per la prima volta.

Come sappiamo, lasciando perdere le interpretazioni artistiche del momento fondamentale di uno studente, gli esami di stato sono spesso e volentieri causa di preoccupazioni e stress, mettendo a dura prova gli allievi che dopo tantissimi mesi di studio, devono concentrarsi e dare il tutto per tutto pochi giorni al ridosso della bella stagione (elemento non scontato che spesso si sottovaluta nell’immaginario comune).

La maturità scolastica è un momento particolare, atteso con trepidazione da studenti e parenti, il momento cruciale che porta al traguardo di un percorso lungo e faticoso, l’esito finale che suggella i 5 anni di studio ma non solo: infatti allo stress emotivo per le prove di esame in se stesse, spesso si aggiungono altre problematiche normali per il periodo dei maturandi, basti pensare al percorso condiviso con i compagni da lasciarsi dietro col dubbio di non rivederli più, o il futuro professionale e lavorativo, con tutti i sogni e le prospettive che ne conseguono.

Un nuovo inizio che parte però da una fine sconosciuta e traumatica, il raggiungimento dell’ultimo passo che però coincide anche con molti cambiamenti, pensieri che spesso offuscano e non rendono la vita facile, soprattutto a chi vive più emotivamente queste fasi concitate.

Una delle prime cose da ricordare per abbassare al minimo il livello di stress, in previsione degli esami di maturità, è partire dalle basi: il sonno. Non stiamo scoprendo nulla di nuovo, ma non bisogna mai sottovalutare l’importanza delle classiche e riconosciute “8 ore” sindacali, obbligatorie e salutari per consentire alla propria mente di ricaricarsi, ma anche per rischiararla e staccare da tutte le ansie possibili.

La difficoltà di concentrazione e di memorizzazione sono infatti i primi sintomi di un riposo non ottimale, in quanto per il nostro cervello è proprio lo stress il nemico numero uno, più di paradigmi o temi, più di qualsiasi esame orale.

Ricordiamoci quindi di non andare in sbattimento, cercare di riposare in maniera sana e costante, per non rischiare di pregiudicare il nostro rendimento nei momenti più importanti.

Gli scienziati più esperti di queste materie consigliano appunto di non ricorrere a bevande eccitanti dal pomeriggio in poi, e di dedicare impegno per la regolarizzazione del sonno in periodi di stress: una bella tisana rilassante e rinfrancante è spesso un buon inizio, da abbinare però ad abitudini alimentari salubri e una piccola attività fisica quotidiana, per smaltire tossine e stress accumulato.

Proprio l’attività fisica è poi maggiormente consigliata ai ritardatari, coloro i quali cioè sono costretti da pregresse mancanze a uno “studio matto e disperatissimo”, di notte a studiare in casa per recuperare il terreno perduto: a volte infatti ciò che il cervello complica, può essere quantomeno aggiustato dalle sostanze prodotte dal nostro fisico con l’attività sportiva, ossigenando al meglio proprio il cervello, il sangue e il polmoni.

Queste buone regole sono da tenere sempre presenti, anche nei mesi che precedono il periodo circoscritto degli esami veri e propri, per abituarsi ad acquisirle come consuetudini.

Un’altra importante ricerca scientifica, condotta e realizzata presso la Fondazione Mugeri, ha stabilito che consumare cibi contenenti un alto tasso di zinco e ferro sia un toccasana per il ragionamento e per la memoria. Oltre ai citati zinco e ferro, occorre avere un’alimentazione molto ricca di nutrienti e vitamine che aiutano l’assimilazione del ferro, antiossidanti, e in generale liquidi per consentire una corretta idratazione. Inutile dire che occorre limitare alcolici, snack pesanti e cene a tarda ora.

Una regola deve essere chiara e dogmatica: per quello che è possibile, è sempre opportuno ricordarsi di mantenere la calma e la razionalità in tutte le evenienze, in quanto proviene anche dall’atteggiamento la capacità di gestire le proprie emozioni, ed il risultato è figlio anche e soprattutto della nostra sicurezza, quella che dimostrate ad esempio durante l’orale; non vogliamo essere fraintesi, ma a volte uno studente sicuro di se stesso e poco preparato, ma freddo, ottiene un voto migliore di uno preparatissimo ma molto emotivo e sensibile, che si fa prendere dal panico. Il panico, lo spauracchio dal quale assolutamente non farsi inghiottire, combattendolo con la lucidità della ragione, sforzatevi sempre di mantenervi razionali e lucidi.

Per il resto, è solo uno dei primi esami di tutto il resto della vita, da affrontare con la “maturità” di una persona giunta al capitolo finale di un bel libro, in cui deve sforzarsi di recitare l’epilogo nel migliore dei modi per poi chiuderlo e cambiare finalmente argomento, definitivamente mettendosi alla prova con la vita vera, fitta di impegni ed esami giornalieri.

Se vi prende il panico, fate sempre respiri profondi e tornate a ragionare, tornate in voi stessi: dite quello che sapete se si tratta di un orale, tirate fuori tutto, perché un silenzio imbarazzante può essere visto come più pesante di un semplice momento intermittente di appannamento.

Per i superstiziosi: bando a paure, santi protettori e cimeli, oggetti dei vostri nonni o gadget portafortuna: il destino è nelle vostre stesse mani.

Pubblicato venerdì 12/04/2019 in ,

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