Selena Gomez, concerto a Milano: il reportage dell’inviata
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16 settembre 2013.
Il giorno che ci ha permesso di realizzare il nostro più grande sogno, avere il nostro idolo a pochi metri di distanza in carne ed ossa e non attraverso uno schermo. Ma partiamo dal principio.
Dato che lunedì era il primo giorno di scuola in Emilia-Romagna, siamo potute partire solo alle 14.30 del pomeriggio, scoprendo di avere migliaia di selenator davanti a noi che aspettavano dal mattino.
Arrivate alle 16.30 in fila, notiamo subito di essere tra le ultime e ci dispiacciamo un po’, pensando di non riuscire a vedere il nostro idolo. Tra foto, video e chiacchiere con altre ragazze conosciute sul momento, il tempo
passa, ma lentamente.
Arriva il momento di avanzare, ogni passo è una vera conquista, andiamo verso l’entrata. Alcuni poliziotti ci fermano, fanno passare le persone per turni. I buttafuori strappano i biglietti. Siamo dentro. Ci immaginavamo il teatro molto
più grande, davanti a noi una folla accalcata contro palco. Cerchiamo di farci largo nella folla tra, lo ammetto, spintoni e litigi con altre fans molto accanite. Siamo davanti. Prima fila, dalle transenne, c’è molto caldo. Siamo tutti ammassati, ci distribuiscono l’acqua solo dopo pochi minuti, alcune persone si sentono già male, svengono e vengono allontanate dalla calca.
Jury Magliolo apre il concerto e, devo ammettere, che non è molto gradito perché le fan aspettano Selena e contano i minuti che mancano all’inizio.
Un video apre il concerto, il nostro idolo addormentato racconta il suo sogno, ci sono tre porte, lei ne sceglie una. Quella porta la conduce sul palco tra grida e cellulari alzati per riprendere.
Le canzoni sono 18 tra cui 2 cover:
Bang Bang Bang
Round & Round
Like a Champion
B.E.A.T.
Stars Dance
Write Your Name
Birthday
Love You Like a Love Song
Love Will Remember
Dream
Royals
Who Says
Whiplash
Naturally
Undercover
A Year Without Rain
Come & Get It
Slow Down.
Selena spiega di aver cantato canzoni a lei care per permetterci di capire quali sono i suoi gusti musicali, quali sono i pezzi che realmente la tirano su quando è triste o malinconica.
Ad un certo punto l’ex stellina Disney si commuove vedendo quante persone la acclamano. Ci ringrazia varie volte, dice anche un impacciato -grazie- in italiano. Le fans sono in delirio.
Non ci crede nessuno. Molte piangono. Dalla situazione di conflitto dell’inizio si passa ad un clima confidenziale, siamo unite più che mai, per quella voce, che è fantastica, che non stona mai, che non delude, come nel CD.
Balla, si scatena, è più di tutto quello che avremmo voluto.
I buttafuori ci avvisano: Slow Down sarà l’ultima canzone. Non ci crediamo. Non vogliamo che tutto finisca. Tra l’ultima strofa e il ritornello del famoso pezzo musicale, cadono su di noi milioni di cariandoli. Colori. Un arcobaleno che circonda il
nostro idolo. Lei non si ferma un attimo. Balla. Salta. Ci invita a cantare con lei. Le nostre grida si uniscono in un coro. Tutti piangono.
No, non può essere finito. Arriva il momento dell’inchino. Saluta tutti e promette di tornare presto.
Non ci crediamo davvero, rimaniamo ancora un po’ lì, a chiamarla, ma non esce.
La stiamo aspettando, ma i buttafuori ci spingono ad andarcene.
Posso solo dire una cosa su quest’evento: sono dispiaciuta per tutte quelle fan deluse, quelle selenator che a casa piangevano, quelle ragazze che avrebbero dato tutto per vederla. Posso solo cercare con queste parole di trasmettere a loro le emozioni del concerto, le grida e i pianti per l’emozione, spero che abbiamo potuto immaginarsi tutto e vedere, anche solo dentro la loro mente, quella figura bellissima e sorridente che saluta l’Italia ed è sempre in ognuna di noi.
Durante la fila ho notato una frase scritta sul muro che riporto a tutte le selenator deluse. Diceva circa così: Alex, con la tua magia, permetti a tutte le tue fan rimaste a casa di essere qui con noi.
Grazie Selena, per tutto. Torna presto, l’Italia ti aspetta❤
Pubblicato mercoledì 18/09/2013 in concerto, selena gomez
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