“A scuola mi odiano tutti. Come faccio?”. Consultorio!

Ciao a tutti, mi chiamo Anna e ho 11 anni e mezzo, vi scrivo perché voglio affrontare un grosso problema con la scuola. A settembre ho iniziato la prima media, i primi giorni mi piacevano, parlavo con la compagna seduta accanto a me e due gemelli simpatici davanti a me, e poi erano tutti così simpatici. Ma dopo un po’ l’unica compagna delle elementari che si trova in classe con me, ha iniziato a sparlare con alcune sue amichette (che le prime volte erano simpatiche), così loro si erano unite a lei per parlare malissimo di me.

Poi quando abbiamo iniziato a fare amicizia con più persone, quelle antipatiche sparlavano di me anche con gli altre e perfino i maschi, che erano simpatici. Oltre a sparlare, mi prendono anche in giro: dicono che faccio schifo, che ho brutti capelli, fanno le imitazioni e mi insultano. E mi fanno anche i dispetti: quelle antipatiche dicono a un compagno davanti a me di prendermi le cose e fare il bulletto, così lui e un altro bimbo prendono il borsello, il cappello ecc., e li lanciano all’aria, giocano a calcio, li appendono o persino tentano di buttarli dalla finestra!

All’inizio i ragazzi delle altri classi volevano conoscermi e fare amicizia con me in corridoio, ma poi sempre le antipatiche dissero loro di lasciarmi stare e prendermi in giro, le rispettano tutti solo perché sono carine. Voi non immaginate l’inferno che sto vivendo, non l’ho ancora detto a nessuno, all’inizio volevo iniziare a tagliarmi, ma non serve a niente. Vi prego aiutatemi, non so più che fare, più passa il tempo e più soffro. Spero che leggiate questa e-mail.

Cinzia, psicologa risponde:

Ciao Anna,

deve essere difficile iniziare un’esperienza nuova, come il passaggio alle scuole medie, e trovare una situazione tutt’altro che accogliente. Una persona sente di far parte di un gruppo, ad esempio un gruppo di studenti, quando si sente “legato” agli altri componenti da qualcosa: l’appartenenza ad una stessa scuola, ad esempio, o il condividere una stessa passione, un ideale, dei valori. Nelle situazioni di gruppo può succedere, però, che le persone trovino un motivo di unione, di complicità, di identità nello schierarsi contro qualcosa o qualcuno.

Mi sembra che questo sia quello che sta succedendo nel tuo caso: tu racconti come i tuoi compagni di scuola abbiano cambiato il loro atteggiamento nei tuoi confronti e abbiano messo in atto dei comportamenti che ti fanno sentire non accettata ed esclusa.

Ognuno di noi è libero di fare amicizia con chi vuole, ma c’è un limite entro il quale i comportamenti messi in atto diventano inadeguati alla situazione. Non so se questo sia il caso dei tuoi compagni di scuola, ma appare evidente che i comportamenti che subisci ti fanno soffrire.

Questa situazione va affrontata prima di tutto parlando del tuo problema con un adulto che possa aiutarti a trovare delle strategie per affrontare la situazione e/o mettere in atto dei provvedimenti perché i comportamenti inadeguati non si ripetano più.

Anna, hai ragione quando scrivi che non serve a niente iniziare a tagliarti, quello che ora puoi fare è rivolgerti a un adulto di cui ti fidi (un genitore, un professore,…) che possa starti accanto in questa difficile situazione. Ricorda, inoltre, che al Consultorio della tua città o sul nostro sito puoi trovare degli operatori (assistenti sociali e psicologi) disponibili ad ascoltarti.

Hai un problema che vuoi affrontare con gli esperti? Il metodo per parlare con loro è molto semplice! Scrivi una mail a [email protected] mettendo come titolo della email “CONSULTORIO”. La vostra Kika girerà di conseguenza le vostre richieste al Consultorio Giovani di Mantova!

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