“Sono una ragazza, ma tutti mi considerano un maschiaccio”: leggi la lettera, risponde il Consultorio
Anonima ci racconta che i suoi amici non la considerano come “una ragazza” ma la vedono come un maschiaccio. Leggi la sua lettera e la risposta del Consultorio!
Ciao,
sono una ragazzina di quattordici anni e posso dire di essere abbastanza felice: vado bene a scuola, ho un rapporto abbastanza buono con i miei genitori e non mi manca nulla.
Tuttavia c’è una situazione particolare che mi rende agitata: il mio approccio con i ragazzi. Ho tanti amici maschi, e tutti almeno per un certo periodo mi facevano la corte, anche perché a detta loro le “maschiacce” come me sono le ragazze perfette. Eppure dopo un po’ di tempo, a forza di starci insieme, tutti hanno perso interesse per me perché una volta integrata nel gruppo sono diventata una di loro, e per principio non potrebbero mai provare interesse per un altro del branco.
Tuttavia il problema è un altro: da quando avevo dieci anni avevo una cotta per il mio migliore amico; una cotta che man mano che crescevo si è trasformata in un sentimento davvero forte. Circa due settimane fa, giocando a “Obbligo o verità” con gli amici (lui era presente), è venuto a galla proprio questo fatto, così io e il mio amico abbiamo fatto una prova per vedere come andavamo. Lui però, dopo cinque giorni, mi ha scritto in chat dicendomi che non possiamo stare insieme perché sarebbe l’equivalente di un rapporto omosessuale incestuoso.
In pratica, mi considera come un fratello. Neanche come una sorella, come un FRATELLO! Potete dirmi dove sbaglio? Ammetto che femminilità non è esattamente il mio secondo nome, ma davvero i miei amici pensano che io sia l’equivalente di un maschio a cui mancano solo i connotati anatomici (non vorrei essere volgare dicendo così, ma è la verità.)? E cosa posso fare per rimediare senza dover smettere di essere me stessa? Può sembrare una cosa stupida ma io la trovo pesante da gestire.
Spero tanto che possiate aiutarmi, o almeno darmi un consiglio.
Una ragazza che viene presa per un maschio
La risposta di Ines, psicologa:
Ciao, ragazza che viene presa per un maschio.
Leggendo la tua mail ho avuto l’impressione che non sia stata scritta da chi dice di essere una ragazzina e di avere 14 anni…
Rispondo volentieri perché quello che racconti offre l’occasione per parlare dei rapporti tra ragazzi e ragazze nel periodo che va dalla pubertà all’inizio dell’adolescenza, un momento della crescita magico, quello delle prime esperienze d’amore “da grandi”.
Non credo che ti potrò dare dei consigli, ma suggerire qualche riflessione che mi auguro ti possa aiutare a capirti di più.
Hai capito a tue spese che la maschiaccia non è la ragazza perfetta. Allora come si deve essere per piacere ai maschi?
Non esiste la ragazza perfetta, perché non esiste un solo modo per esprimere la femminilità. C’è un proprio modo di essere donna che sarà diverso nei vari momenti della vita.
Come ti dicevo prima, non esiste un consiglio che possa risolvere il tuo problema – serio, serissimo!- il tuo rapporto con i ragazzi.
Dici che hai tanti amici maschi con cui racconti di riuscire a stabilire con facilità un rapporto da pari a pari. Se si è “troppo uguali” non può nascere attrazione. Se ho capito giusto, leghi molto, moltissimo con i maschi.
Penso che sarebbe utile per la tua crescita l’esperienza dell’amicizia con persone del tuo sesso perché ti permetterebbe di rinforzare la tua identità di giovane adolescente di sesso femminile.
Forse ti manca l’esperienza della confidenza e della complicità che si vive, per te che sei una ragazza, nel gruppo delle amiche, insieme al confronto ed alla competizione.
Con l’espressione della tua identità femminile troverai quali saranno i modi di seduzione più congegnale per il tuo stile personale. Si diventa persone, donne e uomini, grazie alle esperienze affettive familiari, i modelli educativi e quelli culturali.
Dato che hai buoni rapporti con i tuoi genitori ti incoraggio a parlare con loro di quello che stai vivendo. Sono certa che ti potranno dare comprensione e sostegno. Se le cose non cambieranno, potranno valutare con te se può essere necessario un aiuto da chiedere insieme, te e loro, ad uno psicologo esperto negli interventi con gli adolescenti e nelle relazioni tra genitori e figli, per esempio al Consultorio Familiare della tua città.
Ogni settimana, dedichiamo uno spazio importante a una collaborazione speciale di www.10elol.it con il Consultoriogiovani di Mantova.
Il Consultoriogiovani è una grande possibilità per tutti voi di dialogo “virtuale” con esperti, pronti ad aiutarvi in situazioni difficili.
Se anche tu hai un problema che vuoi affrontare con gli esperti, il metodo per parlare con loro è molto semplice! Scrivi una mail a [email protected] mettendo come oggetto della email “CONSULTORIO”.
Pubblicato mercoledì 28/05/2014
Condividi questo articolo con i tuoi amici di Facebook