Le 8 cose che non sapevi sul piercing
Piercing sì o piercing no? Hai voglia di fare un piercing ma non ne sei ancora convinta? Ti raccontiamo 8 cose che non sapevi sul piercing.
Vediamo se riuscirai a giungere ad una conclusione definitiva.
Anticamente in Egitto, era la stirpe reale che si differenziava dal popolo forando il corpo ed applicandovi i gioielli. Nei secoli passati il piercing è sempre stata una pratica con valore simbolico per alcune classi sociali, indicava l’appartenenza ad una categoria ben definita: nobili, sacerdoti o sciamani. Per alcune tribù era anche un rito iniziatico di passaggio dall’infanzia all’età adulta.
Negli Anni Sessanta il piercing è diventato simbolo del movimento Hippy che puntava al ritorno ad una vita più semplice e autentica, più vicina allo stile di vita dei popoli antichi. Negli Anni Ottanta sono stati i punk a riproporre i piercing come manifestazione del loro violento rifiuto della società con un aspetto aggressivo e provocatorio.
Nella società attuale il piercing è una pratica comune e i ragazzi tra i 14 ed i 18 anni lo scelgono per curiosità e voglia di trasgressione.
Sai chi è Rolf Buchholz? È un ingegnere informatico tedesco che è diventato famoso per avere 453 piercing in tutto il corpo, senza contare le corna. 94 buchi alle labbra, 25 agli occhi e otto sul naso. Ma la parte del corpo più bucata non si vede: i suoi genitali ‘indossano’ ben 278 piercing.
La donna con più piercing al mondo è, invece, Elaine Davidson. Sul suo corpo ci sono ben 5.920 piercing!
I punti in cui vengono realizzati i piercing sono, solitamente, il lobo dell’orecchio (il più gettonato) ma anche viso, arcata sopraciliare, labbra, lingua, narici e setto nasale, ombelico, capezzolo e genitali. I piercing vengono fatti anche su schiena e braccia che, però, sono i punti con i rischi di rigetto più alti.
Tra gli adolescenti, ben il 31,3% dei ragazzi ha un piercing e l’età media del primo è 13 anni.
Recenti studi hanno evidenziato che il contatto della pelle con piercing e tatuaggi ne ha aumentato la sensibilità, in particolar modo per il sesso maschile.
Nel caso avessi deciso di farti un piercing, ricorda, prima di tutto, di rivolgerti ad un professionista che usa materiale sterilizzato e realizza tutto con estrema cura ed attenzione. Le cicatrici dei piercing vanno via, se il foro è recente, in poco tempo; se, invece, è un piercing che si sceglie di rimuovere dopo molto, si interviene chirurgicamente con una piccola sutura dei lembi.
Vediamo se riuscirai a giungere ad una conclusione definitiva.
Anticamente in Egitto, era la stirpe reale che si differenziava dal popolo forando il corpo ed applicandovi i gioielli. Nei secoli passati il piercing è sempre stata una pratica con valore simbolico per alcune classi sociali, indicava l’appartenenza ad una categoria ben definita: nobili, sacerdoti o sciamani. Per alcune tribù era anche un rito iniziatico di passaggio dall’infanzia all’età adulta.
Negli Anni Sessanta il piercing è diventato simbolo del movimento Hippy che puntava al ritorno ad una vita più semplice e autentica, più vicina allo stile di vita dei popoli antichi. Negli Anni Ottanta sono stati i punk a riproporre i piercing come manifestazione del loro violento rifiuto della società con un aspetto aggressivo e provocatorio.
Nella società attuale il piercing è una pratica comune e i ragazzi tra i 14 ed i 18 anni lo scelgono per curiosità e voglia di trasgressione.
Sai chi è Rolf Buchholz? È un ingegnere informatico tedesco che è diventato famoso per avere 453 piercing in tutto il corpo, senza contare le corna. 94 buchi alle labbra, 25 agli occhi e otto sul naso. Ma la parte del corpo più bucata non si vede: i suoi genitali ‘indossano’ ben 278 piercing.
La donna con più piercing al mondo è, invece, Elaine Davidson. Sul suo corpo ci sono ben 5.920 piercing!
I punti in cui vengono realizzati i piercing sono, solitamente, il lobo dell’orecchio (il più gettonato) ma anche viso, arcata sopraciliare, labbra, lingua, narici e setto nasale, ombelico, capezzolo e genitali. I piercing vengono fatti anche su schiena e braccia che, però, sono i punti con i rischi di rigetto più alti.
Tra gli adolescenti, ben il 31,3% dei ragazzi ha un piercing e l’età media del primo è 13 anni.
Recenti studi hanno evidenziato che il contatto della pelle con piercing e tatuaggi ne ha aumentato la sensibilità, in particolar modo per il sesso maschile.
Nel caso avessi deciso di farti un piercing, ricorda, prima di tutto, di rivolgerti ad un professionista che usa materiale sterilizzato e realizza tutto con estrema cura ed attenzione. Le cicatrici dei piercing vanno via, se il foro è recente, in poco tempo; se, invece, è un piercing che si sceglie di rimuovere dopo molto, si interviene chirurgicamente con una piccola sutura dei lembi.
Pubblicato venerdì 06/06/2014
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