A ciascuno il suo di Leonardo Sciascia, il riassunto
Leonardo Sciascia ambienta il romanzo A ciascuno il suo in una Sicilia afflitta dalla mafia, che regna sovrana e getta nello sconforto tutti gli abitanti. Se non lo hai ancora letto, ti proponiamo il riassunto di A ciascuno il suo.
Nell’estate del 1964 il farmacista Manno riceve una lettera minatoria in cui viene minacciato di morte. Manno, spaventato, legge la lettera ai compaesani che credono che si tratti di uno scherzo.
L’unico ad essere preoccupato è il maresciallo del paese che consiglia al farmacista di denunciare l’accaduto.
Allo stesso tempo anche il professor Laurana, assiduo frequentatore della farmacia, inizia ad indagare per scoprire chi sia il mittente della lettera minatoria.
Qualche giorno dopo, durante una battuta di caccia, il farmacista e il dottor Roscio vengono uccisi: l’omicida non lascia traccia e la polizia inizia ad indagare sull’accaduto concentrandosi sul possibile movente di questo omicidio.
La polizia inizia a pensare che il delitto sia stato compiuto per motivi passionali, supponendo una relazione tra il farmacista e una sua cliente.
Il professore Laurana, non convinto di questa ipotesi, continua ad indagare partendo da una parola scritta nel retro della lettera minatoria, “unicuique”, composta con i caratteri del giornale “L’Osservatore Romano”, ricevuto in paese solo dal parroco di Sant’Anna e dall’Arciprete.
Inoltre, il professor Laurana decide di interrogare le vedove di Manno e Roscio ma non ottiene alcun indizio in più.
Con il passare dei giorni, Laurana scopre che il vero bersaglio era il dottor Roscio: la moglie Luisa aveva una relazione con il cugino, l’avvocato Rosello, e poiché Roscio aveva scoperto tutto e aveva dato un ultimatum al cugino, quest’ultimo aveva ingaggiato un sicario per ucciderlo a sangue freddo.
Venuta a conoscenza delle ipotesi di Laurana, Luisa invita il professore in un bar e riesce a sedurlo, convincendolo della sua estraneità ai fatti e di non essere coinvolta in una relazione segreta con Rosello.
Il professore, dopo aver passato tre ore al bar, decide di ritornare a casa ma lungo il cammino viene fermato da un’auto che gli offre un passaggio verso casa: da quel momento non si avranno più sue notizie.
Poco tempo dopo, il professore viene trovato morto in una zolfatara abbandonata, a pochi chilometri dal paese, mentre in occasione della festa di Maria Bambina viene annunciato il fidanzamento di Luisa con Rosello, dopo appena un anno e due mesi dalla morte del marito.
Nell’estate del 1964 il farmacista Manno riceve una lettera minatoria in cui viene minacciato di morte. Manno, spaventato, legge la lettera ai compaesani che credono che si tratti di uno scherzo.
L’unico ad essere preoccupato è il maresciallo del paese che consiglia al farmacista di denunciare l’accaduto.
Allo stesso tempo anche il professor Laurana, assiduo frequentatore della farmacia, inizia ad indagare per scoprire chi sia il mittente della lettera minatoria.
Qualche giorno dopo, durante una battuta di caccia, il farmacista e il dottor Roscio vengono uccisi: l’omicida non lascia traccia e la polizia inizia ad indagare sull’accaduto concentrandosi sul possibile movente di questo omicidio.
La polizia inizia a pensare che il delitto sia stato compiuto per motivi passionali, supponendo una relazione tra il farmacista e una sua cliente.
Il professore Laurana, non convinto di questa ipotesi, continua ad indagare partendo da una parola scritta nel retro della lettera minatoria, “unicuique”, composta con i caratteri del giornale “L’Osservatore Romano”, ricevuto in paese solo dal parroco di Sant’Anna e dall’Arciprete.
Inoltre, il professor Laurana decide di interrogare le vedove di Manno e Roscio ma non ottiene alcun indizio in più.
Con il passare dei giorni, Laurana scopre che il vero bersaglio era il dottor Roscio: la moglie Luisa aveva una relazione con il cugino, l’avvocato Rosello, e poiché Roscio aveva scoperto tutto e aveva dato un ultimatum al cugino, quest’ultimo aveva ingaggiato un sicario per ucciderlo a sangue freddo.
Venuta a conoscenza delle ipotesi di Laurana, Luisa invita il professore in un bar e riesce a sedurlo, convincendolo della sua estraneità ai fatti e di non essere coinvolta in una relazione segreta con Rosello.
Il professore, dopo aver passato tre ore al bar, decide di ritornare a casa ma lungo il cammino viene fermato da un’auto che gli offre un passaggio verso casa: da quel momento non si avranno più sue notizie.
Poco tempo dopo, il professore viene trovato morto in una zolfatara abbandonata, a pochi chilometri dal paese, mentre in occasione della festa di Maria Bambina viene annunciato il fidanzamento di Luisa con Rosello, dopo appena un anno e due mesi dalla morte del marito.
Pubblicato lunedì 13/07/2015
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