A scuola mi chiamano gay: non ho una vita sociale. Aiuto
Ciao ragazzi,
come ogni mercoledi, anche oggi dedichiamo uno spazio importante ad una collaborazione speciale di www.10elol.it con il Consultoriogiovani di Mantova. Il Consultoriogiovani è una grande possibilità per tutti voi di dialogo “virtuale” con esperti, pronti ad aiutarvi in situazioni difficili. In fondo a questo articolo troverai la modalità per avere un consiglio da loro. Oggi ci scrive Claudio che ormai da troppo tempo deve subire le prese in giro e i pettegolezzi di chi lo considera gay:
Ciao vorrei dirti che nella mia classe mi chiamano gay e non solo nella mia classe ma anche nelle altre. Tutto questo è iniziato dalle elementari fino ad arrivare al liceo, non ho avuto pace, mi hanno sempre sfottuto e per questo non sono riuscito a farmi amici e a fidanzarmi con ragazze, infatti ancora non so baciare. Io non so cosa fare… non sopporto più come mi tratta la gente, io non sono gay, voglio vivere una vita normale come tutti gli adolescenti ma per me non sarà cosi…
Claudio
Ines che fa la psicologa scrive:
Caro Claudio,
ho provato un grande dispiacere leggendo la tua lettera. Racconti una triste situazione che dura da tanto, ancora più difficile da sostenere ora negli anni dell’adolescenza per i limiti che ti crea nei rapporti con gli altri.
Non mi stancherò mai di dire che il comportamento di chi prende in giro è profondamente sbagliato perché fa soffrire ancora di più come nel tuo caso ti attribuisce una identità che non corrisponde alla tua. E’ profondamente sbagliato anche deridere chi è davvero gay per il fatto di esserlo. Quando si assiste a qualunque titolo a una presa in giro specie se è denigratoria non bisogna né essere complici di chi deride, né rimanere spettatori passivi. Bisogna anche reagire e non mettersi nella posizione di chi subisce. Bisogna imparare a difendersi.
Il rispetto non è una cosa scontata, bisogna sapersi tutelare. Naturalmente non sto parlando delle prese in giro (bonarie o pungenti) da parte dei coetanei: è importante scherzare degli altri e di sé. Tutti sono lontani dalla perfezione, tutti possono essere oggetto di scherzi, che vanno accettati purché non cattivi. Scherzare non è deridere. Scherzare è ridere insieme agli altri di sé e degli altri delle imperfezioni, degli errori, di certi aspetti (che tutti abbiamo). Gli scherzi degli altri ci fanno vedere cose di noi che è utile capire, in certi casi per cambiare in modo positivo, migliorare nelle relazioni sociali.
Mai essere passivi di fronte alle derisioni che sono un atto di prepotenza. Come mai accade che le persone siano prese in giro in modo così cattivo ed ingiusto, come ci racconta Claudio? Per qualcosa dell’aspetto fisico? Del comportamento? O del carattere? In un maschio esibire o usare i muscoli non è sinonimo di mascolinità. Quindi chi non lo fa non è un gay! Un maschio sensibile o gentile non è un gay! Bisogna però essere capaci di gestire nel modo giusto l’aggressività. Per te Claudio che vivi una situazione di insicurezza, di grande valorizzazione è necessario un aiuto individuale.
Devi uscire prima di tutto dalla tua chiusura. Ti consiglio di rivolgerti allo Psicologo del Consultorio Giovani presso il Consultorio Familiare della tua città. Hai bisogno di parlare della tua situazione in modo riservato, sentirti compreso e sostenuto, per trovare i modi giusti per reagire e imparare a vivere i legami di amicizia e di amore da cui ti senti escluso. Hai mai parlato di quello che vivi, con un amico, in famiglia? Comincia a farlo. Se hai bisogno di qualche riferimento per recarti al Consultorio Familiare mettiti ancora in contatto con noi.
Coraggio, Claudio!
Hai un problema che vuoi affrontare con gli esperti? Il metodo per parlare con loro è molto semplice! Scrivi una mail a [email protected] mettendo come titolo della mail “CONSULTORIO”. La vostra Kika girerà di conseguenza le vostre richieste al Consultoriogiovani di Mantova!
Pubblicato mercoledì 19/10/2011 in bullismo, consultorio
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