Bullismo al femminile: la silenziosa violenza delle ragazze
Molto spesso si parla dei maschi bulli e di come la loro violenza fisica sia terribile per i ragazzi che la subiscono. Ma c’è anche un’altra forma di bullismo, quasi invisibile, che si aggira tra le scuole di tutto il mondo. E’ il bullismo al femminile, perpetrato da ragazze, in cui la vittima non presenta mai un graffio, mai un livido, mai uno strappo alla maglietta; lentamente però l’autostima viene danneggiata da constanti violenze psicologiche.
Le “bulle” quando vogliono far male, non toccano la persona. Anzi preferiscono tenerla a distanza per farla sentire esclusa dal gruppo. Alla vittima sono dedicate anche occhiatine, risate e pettegolezzi infondati. Le vittime di solito sono persone timide, con disagi fisici o semplicemente insicure. A volte anche una ragazza particolarmente bella e invidiata diventa bersaglio dal gruppo che la vede come una rivale.
Quando la persona non reagisce il “branco” si sente incoraggiato. E sono rari i casi in cui altri compagni la difendono. Piuttosto sono tutti complici ndlla loro esclusione. Nessuno le parla direttamente, ma di lei si parla parecchio, solo per dire cose cattive, senza nessun fondamento.
Chi ne è vittima spesso subisce il bullo in silenzio. Non sempre è facile far capire a genitori e insegnanti cosa sta succedendo. E le bulle sono particolarmente brave a far sembrare solo “cattiveria senza importanza” la loro vera e propria violenza verso gli altri.
Come uscire se ne sei vittima? Reagendo e facendo capire alle bulle che non troveranno più un bersaglio facile come prima. Unirsi e chiedere aiuto ad altri compagni è anche una strategia. E’ decisamente più facile difendersi in 2 o 3 che da soli. E non dimenticare mai di raccontare a genitori e insegnanti quanto sta succedendo, anche quando è difficile spiegarsi.
La regola è non chiudersi e non credere mai che le ragazze bulle abbiano ragioni. E’ il solo modo per farsi rispettare ed accettare da tutti.
Pubblicato mercoledì 19/05/2010 in bullismo
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