Cipì di Mario Lodi, il riassunto
Cipì di Mario Lodi, ecco il riassunto! Il libro scritto da Mario Lodi si intitola Cipí e racconta una storia che nasce guardando oltre i vetri dell’aula. I ragazzi scoprono e annotano una storia comune nel mondo della natura ma, non per questo, meno vera e significativa: quella del passerotto Cipì e della sua compagna Passerì.
Cipì è un passerotto che, sin dalla nascita, dimostra di essere più curioso e ribelle degli altri fratelli: lui ha voglia di esplorare il mondo. Questa impazienza di conoscere tutto ciò che esiste e lo circonda, porta Cipì a vivere delle importanti avventure e a misurarsi con grandi esperienze ed imprese.
Mamma passera spiega a Cipì chi sono i loro amici: “la pianta” che è l’albero dove gli uccellini possono riposare, “la palla di fuoco” ovvero il sole che riscalda ed illumina, e “il nastro d’argento”, il fiume dove gli uccellini bevono e si specchiano.
Una delle prime avventure di Cipì lo porta a cadere da un comignolo e ad essere catturato da due bimbi che gli legano le zampe. Fortunatamente Cipi riesce a fuggire per correre di nuovo dalla sua mamma.
Quando lui e i suoi fratelli imparano a volare, Mamì, li porta alla scoperta del mondo. Un giorno, mentre Cipì va a fare il bagno nel fiume, conosce Margherì, una margherita con cui fa amicizia e che gli insegna cosa sia una biscia.
Tra i pericoli che Cipì incontra sul suo percorso, ci sono il gatto e l’uomo con “il tubo luccicante”, ovvero un fucile. Il cacciatore, in una battuta di caccia, spara a Passerì ferendola ad un’ala. Grazie all’intervento e alle cure di Cipì, Passerì riesce a guarire e i due si innamorano così da decidere di costruire una casa di piume, sul tetto dove era nato l’uccellino.
La casa di Cipì e Passerì riesce a sopravvivere alla grandine e, dall’amore dei due uccellini, nascono tre piccoli ai quali Cipì insegna “ad essere laboriosi per mantenersi onesti, ad essere buoni per poter essere amati, ad aprire bene gli occhi per distinguere il vero dal falso, ad essere coraggiosi per difendere la libertà”.
Cipì è un passerotto che, sin dalla nascita, dimostra di essere più curioso e ribelle degli altri fratelli: lui ha voglia di esplorare il mondo. Questa impazienza di conoscere tutto ciò che esiste e lo circonda, porta Cipì a vivere delle importanti avventure e a misurarsi con grandi esperienze ed imprese.
Mamma passera spiega a Cipì chi sono i loro amici: “la pianta” che è l’albero dove gli uccellini possono riposare, “la palla di fuoco” ovvero il sole che riscalda ed illumina, e “il nastro d’argento”, il fiume dove gli uccellini bevono e si specchiano.
Una delle prime avventure di Cipì lo porta a cadere da un comignolo e ad essere catturato da due bimbi che gli legano le zampe. Fortunatamente Cipi riesce a fuggire per correre di nuovo dalla sua mamma.
Quando lui e i suoi fratelli imparano a volare, Mamì, li porta alla scoperta del mondo. Un giorno, mentre Cipì va a fare il bagno nel fiume, conosce Margherì, una margherita con cui fa amicizia e che gli insegna cosa sia una biscia.
Tra i pericoli che Cipì incontra sul suo percorso, ci sono il gatto e l’uomo con “il tubo luccicante”, ovvero un fucile. Il cacciatore, in una battuta di caccia, spara a Passerì ferendola ad un’ala. Grazie all’intervento e alle cure di Cipì, Passerì riesce a guarire e i due si innamorano così da decidere di costruire una casa di piume, sul tetto dove era nato l’uccellino.
La casa di Cipì e Passerì riesce a sopravvivere alla grandine e, dall’amore dei due uccellini, nascono tre piccoli ai quali Cipì insegna “ad essere laboriosi per mantenersi onesti, ad essere buoni per poter essere amati, ad aprire bene gli occhi per distinguere il vero dal falso, ad essere coraggiosi per difendere la libertà”.
Pubblicato lunedì 10/11/2014 in libro
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