Classe Z, il film con Greta Menchi è al cinema
Greta Menchi in una scena di Classe Z
Come è nata questa prima esperienza nel cinema?
Greta Menchi: Ho sostenuto diversi provini. Poi, dopo essere stata scelta, con Guido Chiesa abbiamo parlato a lungo del personaggio. Guido è una persona molto diretta e ha tenuto a rassicurarmi di avermi scelto soltanto perché ero giusta e adeguata per il personaggio, e non perché ero popolare sul web.
Chi è Stella, il tuo personaggio?
Greta Menchi: Esuberante, fa credere a tutti di essere molto sicura di sé anche attraverso il look, ma poi si scopre che ha dentro qualcosa che la fa soffrire. Tutti gli otto ragazzi della Sezione H hanno caratteri forti e particolari, destinati allo scontro. Poi, grazie all’anomalo professore Marco Andreoli riusciranno a formare un gruppo coeso che permetterà loro di farsi forza a vicenda e di scoprire il valore dell’amicizia e del rispetto reciproco.
Che sensazione hai provato sul set di Classe Z?
Greta Menchi: Noi otto siamo sempre stati vicini. Ad esempio era normale che anche coloro che non erano in scena in quel momento assistessero alle riprese degli altri. Il tifo reciproco ha rappresentato per tutti un supporto molto forte, che ci ha unito tanto.
Che tipo di regista è stato Guido Chiesa?
Greta Menchi: Un direttore di attori che dà ai suoi interpreti molta possibilità di esprimersi. Ci siamo molto divertiti perché c’era sempre la possibilità di aggiungere una battuta o un “codino” spiritoso. Guido non interviene mai direttamente per importi qualcosa, però ti offre tutte le indicazioni necessarie per arrivare al miglior risultato possibile. Fin dall’inizio gli ho chiesto di non avere nessuna paura di “sgridarmi”, perché mi sarebbe servito da stimolo: io sono sempre molto critica con me stessa, ma dato che il mio personaggio era assai diverso da quella che io sono nella vita, volevo renderlo al meglio. Guido è stato sempre molto professionale.
Il regista Guido Chiesa e gli attori di Classe Z
Un ricordo particolare delle riprese?
Greta Menchi: La scena più difficile per me è stata quella cui il mio personaggio, Stella, una fashion victim sicura di sé ma che non può mostrare all’esterno alcuna défaillance, si lascia vedere dagli altri come non era mai accaduto in precedenza. Per me sono stati difficili anche alcuni momenti in cui ti accorgi che davanti a te non c’è solo la cinepresa, ma l’intera troupe. È
difficile in questi casi rimanere super disinvolti, ma per me però è stato semplice perchè Guido mi ha aiutata molto.
Ti piacerebbe continuare a fare l’attrice?
Greta Menchi: Molto. È stata un’esperienza incredibile, capivo di far parte di una “macchina” che andava a pieno regime e mi sentivo forte. Mi piacerebbe cercare col tempo di ripercorrere le orme di un’attrice che ammiro infinitamente come Mariangela Melato. Sogno anche di misurarmi un giorno con il musical, che fra tutti i generi è il mio preferito. Quando ero solo una bambina mi ero esibita in una recita scolastica di “Natale in casa Cupiello” di Eduardo e già allora avevo capito che il mio sogno sarebbe stato quello di fare un giorno l’attrice. Chiacchieravo già parecchio fin da allora… In seguito, da adolescente, una mia amica aveva vinto un concorso importante con una sceneggiatura che raccontava la mia generazione: provammo a casa sua e subito dopo recitai quel testo davanti a tante persone. Anche se all’epoca non giravo dei video che spopolavano su Internet, il mio percorso era già segnato…
Greta Menchi ti aspetta al cinema con Classe Z, dal 30 marzo 2017!
Pagina 2 di 2 « Precedente
Pubblicato lunedì 20/03/2017 in film
Condividi questo articolo con i tuoi amici di Facebook