Come si affronta la malattia di un genitore? Risponde il Consultorio
Ciao ragazzi!
come ogni settimana vi proponiamo una rubrica molto speciale, che si avvale della collaborazione di un team di esperti al vostro servizio. Molti di voi già sanno che www.10elol.it accoglie numerose mail inviate da voi, in cui chiedete consigli o suggerimenti su diverse questioni o situazioni. Avviene spesso che nelle mail domandate aiuto su cose molto personali ed intime, a cui vogliamo prestare il massimo dell’attenzione. E’ per questo che è nata questa collaborazione straordinaria con il Consultoriogiovani di Mantova (visita il sito>>) , un team di esperti al vostro servizio. Adolescenza, problemi d’alimentazione, situazioni famigliari difficili, problemi scolastici: potete scrivere ogni cosa che non vi fa stare bene e gli esperti vi presteranno ascolto.
Oggi rispondiamo ad Anonima, una ragazza che preferisce non rivelare il suo nome. Anonima ha un’amica la cui mamma soffre di una grave malattia. Leggete la sua mail.
Credo che certe persone non capiscono che razza di sacrifici fa la gente … è normale sentirsi un po’ male, all’inizio. Io ho fatto l’abitudine a mangiare da sola …
Sai che è successo alla mamma della mia best, XX? Le è venuta la SLA (sclerosi multipla). Venerdì mattina ha avuto il primo attacco: aveva preparato XX e i fratellini di 6 e 4 anni, quindi stava bene, ma ad un certo punto, fa:-Ma C…(di 6 anni) deve fare la Comunione!-. Avranno pensato che stava scherzando, ma poi ha insistito, dicendolo anche al marito, che l’ha portata subito dal dottore.
XX in classe ha pianto. Non forte, ma piano, silenziosa … non se ne è accorto nessuno e se io non mi fossi voltata verso di lei, non me ne sarei accorta neanche io … Le ho chiesto cos’aveva, ma lei ha scosso la testa, parlando talmente piano, che non ho capito. Sabato mamma mi ha detto cos’era successo a YY(canta con la zia di XX) e ho capito il perchè XX piangeva così disperata. Ora YY è all’ospedale e riconsce a volte sì e a volte no. E non può neanche dire qualcosa: la SLA le ha paralizzato la parola. Io non so cosa avrei fatto, se mia madre avesse un problema del genere … sapere che poi non guarirà mai, ma le lascerà un pezzo di male, fino a paralizzarla del tutto. Fortunatamente esiste una medicina che blocca la crisi, ma solo quella, non la guarisce. Ma almeno, meno crisi ha, meglio è … Non sembra che XX abbia un carattere così forte (perchè per sopportare una cosa così …bè, poi è normale piangere),a prima vista, ma a conoscerla sotto questo lato … mi ha fatto malissimo … Sapevo che prima o poi le sarebbe capitato di assistere all’inizio di una crisi, ma è stata una cosa improvvisa, violenta come uno schiaffo … Vorrei tanto che qualcuno ce la mettesse tutta per far sparire malattie così … Ed è tutto. Mi sono rattristata un po’, ma ora è meglio che vada …
Risponde Giancarla, che fa l’assistente sociale:
Quando ho letto questa lettera anche io mi sono rattristata e ho avuto l’impulso di scappare e pensare ad altro…ma il pianto silenzioso di quella ragazza XX, quella mamma tanto malata e anche a quella amica così arrabbiata e preoccupata, mi continuavano a tornare alla mente. Si è vero queste malattie sono violente come uno schiaffo, improvvise, devastanti per chi si ammala e per tutti quelli che vivono attorno. Si fa i conti con un dolore profondo, con una rabbia impotente. Si cammina in punta di piedi nelle stanze dei malati e si piange sottovoce… Quando si vive l’ esperienza e le emozioni di dolori così grandi, il tempo non sembra più nostro, tutto è scandito dai tempi del malato, le sue medicine, le sue necessità, le sue crisi e i pensieri di prima sembrano inaccettabili, come se la normalità, i pensieri della vita di sempre non dovessero più far parte di noi.
Ci vengono in mente tutte quelle parole spiacevoli che ci siamo detti, ci chiediamo perché è successo, e a volte ci sentiamo responsabili come se fosse anche colpa nostra, come se l’evolversi della malattia potesse essere fermato dalla nostra volontà… che non riesce a farlo. Ci sembra impossibile che sia successo a noi; la rabbia, l’impotenza, la voglia di dire basta, il desiderio di fermare il tempo, la sensazione di essere in un brutto sogno e la speranza di svegliarsi…e di trovare tutto come prima che succedesse… Il vuoto improvviso di una presenza che quasi si dava per scontata, ma che pare si sia portata via tutto di sé e di noi.
Se fossi l’amica di XX, che parole potrei trovare per consolare XX ?
Le parole sembrano tutte inutili e retoriche, ma una cosa importante che l’amica può fare è lasciare che XX parli della mamma, ne mantenga vivo il ricordo di quando stava bene, non abbia timore di ferirla nel cercare di parlare della situazione e anche della probabile morte.
Una piccola idea potrebbe essere… un appuntamento anche solo telefonico o con un sms ad una ora concordata, magari anche solo scrivendo “buona notte” ma con la certezza di farle capire che la comprende e che le vuole bene, qualsiasi modo abbia di esternare il suo dolore. E non si offenda se XX continuerà a piangere in silenzio,anche solo abbracciarla sarà un grande aiuto.
Cosa direi ad XX ?
Le direi di stare vicino alla sua mamma, di raccontarle le piccole cose del quotidiano, anche quando sembra essere lontana e non comprendere. Di fare scorta di questi momenti, e di piangere quando ne sente la necessità…perché non c’è da vergognarsi e non si è deboli a tirare fuori il dolore, ma parlarne aiuta a portarlo e a sopportarlo.
C’è una storia che ho letto tanto tempo fa….
Un pesciolino di nome Leo viveva nel mare d’acqua felice con la sua famiglia. Il papà gli aveva raccontato che esisteva un mare del cielo, un posto bellissimo pieno di luce e piante, senza pericoli o dolori, dove erano già andati il nonno tonno e la zia balena. Aveva chiesto alla mamma come fare a raggiungere un luogo così bello e lei gli aveva spiegato che ogni pesce ha un suo tempo felice da passare nel mare d’acqua e uno ancora più lungo e felice da passare nel mare del cielo. Non è facile arrivarci…bisogna aspettare la chiamata e verrà il gabbiano del vento ad accompagnarci. Il mare del cielo è così bello che consola dall’avere lasciato il mare d’acqua e chi è rimasto nel mare d’acqua è consolato dal pensiero di quanto è felice e lungo il tempo nel mare del cielo.
Hai un problema che vuoi affrontare con gli esperti? Il metodo per parlare con loro è molto semplice! Scrivi una mail a [email protected] mettendo come titolo della mail “CONSULTORIO”. La vostra Kika girerà di conseguenza le vostre richieste al Consultoriogiovani di Mantova.
Pubblicato mercoledì 17/02/2010 in consultorio
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