Disabili a scuola: in classe con gli altri o in aule a parte?
Sembra incredibile pensare a classi “speciali” riservate solo a persone disabili: invece è uno dei temi caldi di questi giorni nell’ambito scuola riportato da Corriere.it. La “richiesta” non è nata da professori, istituzioni o bambini, ma dalle famiglie di ragazzi e ragazze diversamente abili. Il motivo? Ecco le parole di una madre: “Ho provato per tre anni ma questa scuola non fa per noi. La mia bambina si è resa conto di non essere “normale” e ha perso l’autostima. L’anno prossimo la manderò in una scuola speciale. Ho trovato una molto bella con tutti i tipi di supporto e personale qualificato; ma soprattutto ho visto bambini sorridenti, felici di essere lì. Ci credevo nell’integrazione e sono prontissima a ritornare sui miei passi se le cose cambieranno”
Aggiunge Laura, mamma di un bimbo autistico: “Durante la ricreazione Simone sta sempre da solo, mentre i compagni giocano per conto loro senza coinvolgerlo: è questa l’integrazione? L’anno scorso mio figlio ha cambiato due insegnanti di sostegno (…) Se ne trovassi una, lo manderei in una scuola speciale con insegnanti specializzati in grado di comprendere perché il bambino si prende a pugni o batte la testa“.
Queste le parole di due madri e non solo: tante famiglie pensano in questo modo. Pensano che le classi siano spesso sovraffollate, i docenti non sempre “in grado” di interagire con questi ragazzi, e i compagni di classe molto distanti: tutto questo porta i giovani ragazzi a sentirsi soli, abbandonati e, soprattutto, diversi.
Cosa ne pensi: credi che debbano essere approvate classi solo per ragazzi “speciali”? Nella tua classe ci sono ragazzi diversamente abili? Come ti rapporti con loro?
Pubblicato giovedì 15/04/2010 in di la tua
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