Divieto di baci a scuola per prevenire l’influenza A: succede a liceo Newton di Roma
Evitare di baciarsi a scuola: è questo il provvedimento preso da Mario Rusconi (preside del Liceo Newton di Roma e vicepresidente dell’associazione nazionale presidi) che, Lunedì 14 Settembre, all’apertura dei battenti scolastici, attenderà i suoi studenti e i genitori nell’Aula Magna dell’Istituto. Già pronta anche la circolare che girerà nelle classi con norme e regole consigliate per evitare e prevenire il contagio del virus.
Sono questi i provvedimenti che fanno notizia in questi giorni e che ricalcano le decisioni del sindaco di Le Guilvenec, un paesino bretone sulla punta ovest della Francia, dove per il rientro a scuola sono stati proibiti i baci tra studenti. Le parole di Rusconi: “Non si tratta di divieti o proibizionismo, ma solo di educazione alla prevenzione a partire dal liceo e da esportare anche al di fuori delle mura scolastiche. Lo so, i ragazzi sono a stretto contatto in aula e anche a ricreazione, ma uno starnuto o la tosse non possono essere limitati, mentre baci e abbracci sì».
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Inoltre, gli insegnanti di scienze spiegheranno le modalità di contagio e le precauzioni da prendere. «Metteremo anche più sapone nel bagno per lavarsi le mani».Il provvedimento “stop ai baci” non riguarda solo i ragazzi: niente baci e abbracci nemmeno per insegnanti, personale tecnico e amministrativo e lo stesso preside.
Continua Rusconi: “Non si tratta di un provvedimento oscurantista e non ci saranno sanzioni disciplinari per “i disobbedienti”. Faremo soltanto capire ai ragazzi che baci ed effusioni vanno evitati a scuola, magari da ottobre e per tutto il periodo critico del virus, per una questione di prevenzione”. Baci al bando dunque: anche quelli fra amici, scambiati frettolosamente sulla guancia per salutarsi.
Cosa dicono i ragazzi a riguardo?
Alice, 15 anni: «Sembrerebbe strano non salutarci tra compagni. Certo è un problema grave, mi sembra però una decisione un po’ troppo drastica far passare una circolare soprattutto se non ci sono casi di contagio già accertati. La cosa più importante è informare tutti se qualcuno di noi presenta sintomi». Oppure Tommaso, 15 anni: «Mi sembra un po’´ esagerato. Non credo che il “niente baci e abbracci” aiuti a risolvere il problema. In aula viviamo uno attaccato all’´altro, all’´uscita da scuola c´è un momento di grossa aggregazione così come nel cortile. Si può tossire, starnutire, insomma c´è possibilità di contagio. E che cosa cambia se ci abbracciamo all’uscita?».
Ragazzi, voi cosa ne pensate? Se venisse adottato questo provvedimento anche nella vostra scuola?
Baci,
Kika
Pubblicato mercoledì 09/09/2009 in baci
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