Eneide di Virgilio, il riassunto
L’Eneide di Virgilio è un poema epico scritto dall’autore tra il 31 a.C. e il 19 a.C.. Composto da dodici libri, è rimasto incompiuto a causa della morte di Virgilio. In questo articolo ti proponiamo il riassunto dell’Eneide che racconta la storia di Enea, eroe troiano figlio di Anchise che, scappato dalla sua terra dopo la caduta di Troia, viaggia attraverso il Mediterraneo concludendo il suo compito nel Lazio: qui diviene il progenitore del popolo romano.
La storia dell’Eneide inizia proprio con il viaggio di Enea: dopo la caduta di Troia, si trova costretto a viaggiare per il mar Mediterraneo investito del compito di portare gli dèi Penati sulle coste del Lazio e fondare una nuova stirpe che regnerà sugli altri popoli. A questa missione, però, si oppone la dea Giunone, adirata per aver perso la gara di bellezza contro Venere, madre dell’eroe.
Dopo sette anni in mare, mentre i Troiani sono nel mar Tirreno, Giunone scatena una tempesta, immediatamente placata da Nettuno, che favorisce l’approdo dei naviganti sulle coste dell’Africa, a Cartagine.
Qui Venere, travestita da cacciatrice, raggiunge Enea e lo informa sulla storia della città raccontandogli della regina Didone. La dea, dunque, mette in moto un piano per farla innamorare di lui. Accolto con un banchetto, Enea ha modo di raccontare le sue prodezze dalla fuga di Troia fino all’arrivo a Cartagine: l’inganno del cavallo di legno e Ulisse, la fuga con il padre Anchise, l’incontro con Elena, la moglie Creusa e l’oracolo di Apollo, che gli suggeriva il luogo in cui avrebbe dovuto dare originale alla nuova stirpe.
Intanto Didone si è innamorata perdutamente di Enea, nonostante il voto di fedeltà promesso sulla tomba del marito Sicheo. Il giorno dopo, Enea e Didone vanno a caccia insieme e, colti da una tempesta, si rifugiano in una grotta dove cedono alla passione.
L’eroe troiano, però, ha una missione da compiere e a malincuore arma la flotta per ripartire alla volta delle coste laziali. Didone è furiosa con Enea e decide di bruciare tutti i ricordi dell’eroe gettandosi, alla fine, anche lei nel rogo.
Il viaggio dei troiani fa tappa sulle coste siciliane, a Erice, dove vengono accolti dal re Ageste. Qui Enea organizza dei giochi funebri in onere del defunto padre Anchise, mentre Giunone aizza le donne troiane spingendole ad incendiare le navi. L’incendio viene domato a fatica e l’eroe riparte.
La tappa successiva è Cuma, dove risiede la sibilla Deifobe che preannuncia ad Enea altre sanguinose guerre e un nuovo Achille da sconfiggere. La sibilla lo accompagna nell’Ade dove conosce Caronte che li traghetta attraverso l’Inferno dove ritrovano le anime dei Troiani defunti in guerra, quelle degli eroi e dei suicidi per amore. In questo luogo Enea ha anche modo di parlare col padre Anchise.
Poi Enea e Deifobe tornano nel mondo dei vivi attraverso la Porta dei Sogni. Il viaggio dell’eroe troiano prosegue fino alla foce del Tevere, dove viene accolto con benevolenza dal re Latino che vorrebbe dare in sposa ad uno straniero la figlia Lavinia. Turno, innamorato di quest’ultima, scatena una guerra avvalendosi anche della collaborazione di numerosi alleati.
Enea, invece, necessita di un esercito e in sogno il dio Tiberino gli ordina di allearsi con Evandro, principe di una cittadina del Palatino, mentre Venere gli fornisce armi divine.
La guerra tra Enea e Turno entra nel vivo: quest’ultimo attacca i Troiani, che resistono, mentre gli alleati dell’eroe, Eurialo e Niso, fanno strage di nemici addormentati salvo, poi, essere intercettati ed uccisi.
Intanto Enea comprende l’urgenza di un concilio degli dei con Giove, Giunone e Venere, mentre l’eroe continua a combattere a capo della lega etrusca. Sono in tanti a cadere nel duello, così Enea chiede al re Latino di concludere la guerra con una sfida diretta con Turno, che però rifiuta.
Alla fine, però, il duello si fa, ma interviene Giunone che spinge Giuturna, ninfa sorella di Turno, ad attaccare l’esercito italico. Nello scontro, Enea resta ferito a una coscia mentre Turno, consapevole delle colpe della sorella, interrompe l’assalto e accetta il duello con Enea.
Anche gli dei partecipano alla battaglia e alla fine vince Enea, che si stabilisce sulle coste del Lazio con i Troiani.
La storia dell’Eneide inizia proprio con il viaggio di Enea: dopo la caduta di Troia, si trova costretto a viaggiare per il mar Mediterraneo investito del compito di portare gli dèi Penati sulle coste del Lazio e fondare una nuova stirpe che regnerà sugli altri popoli. A questa missione, però, si oppone la dea Giunone, adirata per aver perso la gara di bellezza contro Venere, madre dell’eroe.
Dopo sette anni in mare, mentre i Troiani sono nel mar Tirreno, Giunone scatena una tempesta, immediatamente placata da Nettuno, che favorisce l’approdo dei naviganti sulle coste dell’Africa, a Cartagine.
Qui Venere, travestita da cacciatrice, raggiunge Enea e lo informa sulla storia della città raccontandogli della regina Didone. La dea, dunque, mette in moto un piano per farla innamorare di lui. Accolto con un banchetto, Enea ha modo di raccontare le sue prodezze dalla fuga di Troia fino all’arrivo a Cartagine: l’inganno del cavallo di legno e Ulisse, la fuga con il padre Anchise, l’incontro con Elena, la moglie Creusa e l’oracolo di Apollo, che gli suggeriva il luogo in cui avrebbe dovuto dare originale alla nuova stirpe.
Intanto Didone si è innamorata perdutamente di Enea, nonostante il voto di fedeltà promesso sulla tomba del marito Sicheo. Il giorno dopo, Enea e Didone vanno a caccia insieme e, colti da una tempesta, si rifugiano in una grotta dove cedono alla passione.
L’eroe troiano, però, ha una missione da compiere e a malincuore arma la flotta per ripartire alla volta delle coste laziali. Didone è furiosa con Enea e decide di bruciare tutti i ricordi dell’eroe gettandosi, alla fine, anche lei nel rogo.
Il viaggio dei troiani fa tappa sulle coste siciliane, a Erice, dove vengono accolti dal re Ageste. Qui Enea organizza dei giochi funebri in onere del defunto padre Anchise, mentre Giunone aizza le donne troiane spingendole ad incendiare le navi. L’incendio viene domato a fatica e l’eroe riparte.
La tappa successiva è Cuma, dove risiede la sibilla Deifobe che preannuncia ad Enea altre sanguinose guerre e un nuovo Achille da sconfiggere. La sibilla lo accompagna nell’Ade dove conosce Caronte che li traghetta attraverso l’Inferno dove ritrovano le anime dei Troiani defunti in guerra, quelle degli eroi e dei suicidi per amore. In questo luogo Enea ha anche modo di parlare col padre Anchise.
Poi Enea e Deifobe tornano nel mondo dei vivi attraverso la Porta dei Sogni. Il viaggio dell’eroe troiano prosegue fino alla foce del Tevere, dove viene accolto con benevolenza dal re Latino che vorrebbe dare in sposa ad uno straniero la figlia Lavinia. Turno, innamorato di quest’ultima, scatena una guerra avvalendosi anche della collaborazione di numerosi alleati.
Enea, invece, necessita di un esercito e in sogno il dio Tiberino gli ordina di allearsi con Evandro, principe di una cittadina del Palatino, mentre Venere gli fornisce armi divine.
La guerra tra Enea e Turno entra nel vivo: quest’ultimo attacca i Troiani, che resistono, mentre gli alleati dell’eroe, Eurialo e Niso, fanno strage di nemici addormentati salvo, poi, essere intercettati ed uccisi.
Intanto Enea comprende l’urgenza di un concilio degli dei con Giove, Giunone e Venere, mentre l’eroe continua a combattere a capo della lega etrusca. Sono in tanti a cadere nel duello, così Enea chiede al re Latino di concludere la guerra con una sfida diretta con Turno, che però rifiuta.
Alla fine, però, il duello si fa, ma interviene Giunone che spinge Giuturna, ninfa sorella di Turno, ad attaccare l’esercito italico. Nello scontro, Enea resta ferito a una coscia mentre Turno, consapevole delle colpe della sorella, interrompe l’assalto e accetta il duello con Enea.
Anche gli dei partecipano alla battaglia e alla fine vince Enea, che si stabilisce sulle coste del Lazio con i Troiani.
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