Essere “brave ragazze” è un pregio o un difetto? Dì la tua!
La brava ragazza, ovvero: la figlia che tutti i genitori vorrebbero avere. Dolce, gentile, studiosa, equilibrata, educata, vincente in tutto ma sempre modesta, elegante, piacevole, generosa….Che bello essere così, ma che fatica!
Rachel Simmons, una scrittrice americana esperta in educazione e psicologia dei giovani ha scritto un libro “La maledizione della brava ragazza” indirizzato a tutti i genitori che vorrebbero una figlia o un figlio un po’ troppo “perfetti”. Secondo la scrittrice, infatti, le troppo alte aspettative delle famiglie possono essere vissute come una grossa fonte di ansia dai ragazzi. Voi cosa ne pensate?
Insomma: essere la classica “brava ragazza” a tutti i costi può essere un vero e proprio stress, soprattutto quando gli adolescenti sentono che tutti – genitori, insegnanti, amici – si aspettano che loro siano così.
Dall’altra parte esiste il modello completamente opposto, ovvero la “cattiva ragazza”: anche questo atteggiamento è frutto di una fase molto particolare della vita, ovvero l’adolescenza. In questo periodo è molto facile che i teenager desiderino apparire più duri, sexy e “cattivi” di quanto sono in realtà. E’ solo un modo per sentirsi più forti. Conoscete anche voi qualcuno così?
Se la “brava ragazza” si stressa per accontentare tutti, la “cattiva ragazza” si sforza di ribellarsi a tutto. Il risultato però è lo stesso: un sacco di fatica! “Le adolescenti solo “buone” o solo “cattive” – spiegano gli psicologi – non sono in grado di affrontare la vita. Per farlo è necessaria la completezza, l’equilibrio di più fattori, difetti ed errori compresi“.
E voi, cosa ne pensate? Essere la “classica brava ragazza” è sempre un pregio o può essere vissuta come un’imposizione? E secondo voi, alla fine, chi fa più strada: le brave o le “cattive” ragazze?
Pubblicato martedì 12/10/2010 in di la tua
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