Galateo per social network: giusto o eccessivo? LEGGI!
Nell’era dei mezzi di comunicazione tecnologici, in cui non si riesce a fare a meno di SMS, chat e social network, si sente l’esigenza di regolamentarne l’uso spropositato. In biblioteca, al ristorante, in discoteca… ovunque tu sia puoi parlare, comunicare, postare foto e rendere partecipe chi non c’è, tenendolo aggiornato su tutto! Non è nemmeno più contemplata la possibilità di sentirsi in qualche modo “isolato” o a disagio: ad esempio a una festa dove non si conosce quasi nessuno, l’imbarazzo è risolto nel momento in cui si estrae il cellulare o ci si collega a Skype.
In questa irruzione del tecnologico che avanza a discapito del relazionarsi di persona, nascono delle vere e proprie regole di comportamento, che vorrebbero arginare la maleducazione di chi telefona ovunque, ma anche di chi ti fotografa a bruciapelo senza chiedere neppure il permesso. Così il Wall Street Journal ha scritto un decalogo per i party al tempo del cellulare: vigilare perché le zone di servizio non siano intasate dai cellulari, appoggiare da qualche parte un cestino dove poterli raccogliere, cercare di far impilare i telefoni a centro tavola per non disturbare la conversazione, evitare Skype e così via.
Questo “galateo” è un tentativo di reagire che però forse arriva a esagerare all’opposto, forzando le persone a sbarazzarsi dei preziosi mezzi di comunicazione. Anche una regolamentazione così rigida dunque può essere negativa quanto l’uso eccessivo della tecnologia. Per questo motivo, come riporta l’articolo su corriere.it, è da prendere in considerazione la trovata di Bevy Smith, grande organizzatrice di party per aziende, che ha perfezionato un metodo infallibile, ma non scritto: l’occhiataccia con cui fulmina chi sta messaggiando e twittando oltremisura. Come a dire che forse più che di una legge, c’è bisogno solo di educazione e buon senso.
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