Gita scolastica: in Italia rischia di sparire. Perché? Leggi!
In Italia l’allarme gite scolastiche era scattato già qualche mese fa: secondo un’indagine risalente allo scorso febbraio il numero dei cosiddetti “viaggi d’istruzione” era drasticamente calato, costringendo uno studente su tre a restare in classe.
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Ora però i dati si fanno ancora più preoccupanti: sembra infatti che nel giro di quattro anni gli studenti che vanno in gita siano passati da 1.300.000 a 760.000, in pratica a rimanere in classe sono 2 studenti su 3.
Una vera e propria “ingiustizia” considerando che la maggior parte degli studenti considera il viaggio d’istruzione come uno dei pochi momenti piacevoli dell’anno: ma perché bisogna rinunciare a questa utile tradizione? Come spiega un articolo de La Repubblica i motivi sono tanti, ma di sicuro quello che pesa di più è l’assenza di soldi. In teoria le spese della gita dovrebbero essere a carico della scuola, ma già da troppi anni sono le famiglie e i professori a dover sostenere buona parte dei costi.
Oltre ai tagli alla scuola c’è anche la crisi economica che sta attraversando il nostro paese: è aumentato il prezzo della benzina, degli hotel e degli autisti e molte scuole sono costrette a creare un fondo per aiutare gli studenti che non possono pagare. Ma c’è qualcuno che sostiene che se il viaggio d’istruzione rischia l’estinzione è anche perché ha perso la sua funzione: molte famiglie non aderiscono alla gita perché pensano che non sia più un’esperienza formativa irrinunciabile, ma solo un viaggio destinato allo svago.
L’anno scorso siete andati in gita con la vostra classe? Quest’anno sapete già se la farete?
Pubblicato martedì 01/11/2011
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