I ragazzi della Via Pal di Ferenc Molnàr, il riassunto
Il romanzo I ragazzi della Via Pal scritto da Ferenc Molnàr e’ un libro che fa parte del genere “avventura”. Il romanzo racconta la storia di un gruppo di amici e delle loro scorribande a Budapest. In questo articolo ti proponiamo il riassunto de I ragazzi della Via Pal di Ferenc Molnàr.
I ragazzi della Via Pal è ambientato in Ungheria nel 1889 e racconta delle vicende di una banda di ragazzini il cui quartier generale si trova fra la via Pál e la segheria a vapore di via Maria. I ragazzi frequentano il ginnasio e sono comandati da Giovanni Boka, il più saggio ed equilibrato del gruppo. Gli altri sono tenenti, sottotenenti o capitani ad eccezione di Ernesto Nemecsek, soldato semplice, piccolo e delicato.
La zona in cui ha sede il loro quartier generale è molto ampia oltre ad essere l’unica disponibile e fa gola ai ragazzi più ricchi che giocano nell’Orto Botanico. La fazione opposta ai ragazzi comandati da Boka, le Camicie Rosse, è guidata dal famigerato Feri Ats. Quest’ultimo riesce ad accedere all’area dei ragazzi della via Pal e rubare la bandiera. Quest’azione porta Boka, Nemecsek e Csònakos ad organizzare una spedizione per riprenderla nel campo nemico.
I ragazzi organizzano per la sera la spedizione nell’Orto Botanico delle Camicie Rosse: qui Boka, scrutando con un cannocchiale la zona circostante, nota qualcuno di familiare. Pur immaginando chi possa essere, preferisce averne la certezza prima di parlarne con gli altri. Con una barca i tre ragazzi riescono a raggiungere la sponda delle Camicie Rosse. Durante la traversata il piccolo Nemecsek cade accidentalmente nel laghetto prendendosi un gran raffreddore.
Giunti nel territorio nemico, Nemecsek e Boka scoprono del tradimento di Desiderio Geréb, un loro compagno, geloso di Boka perché sconfitto da quest’ultimo nell’elezione del comandante.
Nel frattempo gli altri componenti del gruppo, ad eccezione di Boka e Csonakos, creano una società, la Società dello Stucco. Una volta scoperti dal burbero professore del ginnasio che si oppone a qualunque associazione tra i ragazzi, sono costretti a continuare il loro lavoro di nascosto.
Boka intanto insegue Geréb che sta mettendo in pericolo la ben più importante banda guerriera. Nel frattempo, però, il raffreddore di Nemecsek peggiora, ma nonostante questo, ligio al suo dovere, si reca di nascosto all’Orto Botanico e non resiste a dare una lezione di dignità a Geréb che, dopo le parole di Nemecsek, si pente segretamente, ma non batte ciglio quando le Camicie Rosse, seppur impressionate dalle sue parole, scaraventano Nemecsek nel laghetto a fare un bagno per punizione.
Così facendo Nemescsek peggiora ulteriormente le sue già precarie condizioni di salute. Intanto i ragazzi di via Pál organizzano la difesa per la battaglia mossa loro dalle Camicie Rosse.
Geréb ritorna e implora Boka di perdonarlo ma quest’ultimo lo riufiuta lasciando il pentito in lacrime. Il signor Geréb, visto il figlio in lacrime e informato da quest’ultimo del tradimento, si reca al campo per sapere la verità, e i membri della Società dello Stucco sono ben felici di scaricare la colpa su Nemecsek, gravemente ammalato e sul punto di svenire fra le braccia di Boka, che lo riconduce a casa.
Per sottrarre Geréb alle punizioni che sicuramente il padre gli avrebbe inflitto se fosse stata detta la verità, il soldato semplice, con nobili intenzioni quindi, nega il tradimento di Gereb e si proclama bugiardo, dopodiché corre a mettersi a letto, data la sua febbre altissima.
Quando Boka spiega il piano definitivo di battaglia organizzando la trincea, le bombe di sabbia e le lance, arriva una lettera di Geréb nella quale egli dichiara apertamente di essersi pentito passando ai ragazzi di via Pál preziose informazioni sui nemici. Grazie alla lettera viene riammesso nelle file dei ragazzi della via Pal. Inizia così la lotta contro gli avversari che vede inizialmente, i ragazzi di Boka, in vantaggio. Successivamente però la situazione precipita e quando le Camicie Rosse sono in procinto di vincere, arriva Nemecsek, segretamente scappato di casa, che nonostante la febbre si getta su Feri Ats, determinando in tal modo la vittoria dei ragazzi di via Pál.
Divorato dalla febbre e dalla polmonite poco dopo Nemecsek muore nel suo letto, in uno straziante ultimo incontro con Giovanni Boka, senza ricevere le scuse dei pentiti membri della Società dello Stucco, che arrivano troppo tardi. Boka, sconvolto, si reca al campo, e lì scopre che il padrone del terreno di lì a poco costruirà un palazzo.
I ragazzi della Via Pal è ambientato in Ungheria nel 1889 e racconta delle vicende di una banda di ragazzini il cui quartier generale si trova fra la via Pál e la segheria a vapore di via Maria. I ragazzi frequentano il ginnasio e sono comandati da Giovanni Boka, il più saggio ed equilibrato del gruppo. Gli altri sono tenenti, sottotenenti o capitani ad eccezione di Ernesto Nemecsek, soldato semplice, piccolo e delicato.
La zona in cui ha sede il loro quartier generale è molto ampia oltre ad essere l’unica disponibile e fa gola ai ragazzi più ricchi che giocano nell’Orto Botanico. La fazione opposta ai ragazzi comandati da Boka, le Camicie Rosse, è guidata dal famigerato Feri Ats. Quest’ultimo riesce ad accedere all’area dei ragazzi della via Pal e rubare la bandiera. Quest’azione porta Boka, Nemecsek e Csònakos ad organizzare una spedizione per riprenderla nel campo nemico.
I ragazzi organizzano per la sera la spedizione nell’Orto Botanico delle Camicie Rosse: qui Boka, scrutando con un cannocchiale la zona circostante, nota qualcuno di familiare. Pur immaginando chi possa essere, preferisce averne la certezza prima di parlarne con gli altri. Con una barca i tre ragazzi riescono a raggiungere la sponda delle Camicie Rosse. Durante la traversata il piccolo Nemecsek cade accidentalmente nel laghetto prendendosi un gran raffreddore.
Giunti nel territorio nemico, Nemecsek e Boka scoprono del tradimento di Desiderio Geréb, un loro compagno, geloso di Boka perché sconfitto da quest’ultimo nell’elezione del comandante.
Nel frattempo gli altri componenti del gruppo, ad eccezione di Boka e Csonakos, creano una società, la Società dello Stucco. Una volta scoperti dal burbero professore del ginnasio che si oppone a qualunque associazione tra i ragazzi, sono costretti a continuare il loro lavoro di nascosto.
Boka intanto insegue Geréb che sta mettendo in pericolo la ben più importante banda guerriera. Nel frattempo, però, il raffreddore di Nemecsek peggiora, ma nonostante questo, ligio al suo dovere, si reca di nascosto all’Orto Botanico e non resiste a dare una lezione di dignità a Geréb che, dopo le parole di Nemecsek, si pente segretamente, ma non batte ciglio quando le Camicie Rosse, seppur impressionate dalle sue parole, scaraventano Nemecsek nel laghetto a fare un bagno per punizione.
Così facendo Nemescsek peggiora ulteriormente le sue già precarie condizioni di salute. Intanto i ragazzi di via Pál organizzano la difesa per la battaglia mossa loro dalle Camicie Rosse.
Geréb ritorna e implora Boka di perdonarlo ma quest’ultimo lo riufiuta lasciando il pentito in lacrime. Il signor Geréb, visto il figlio in lacrime e informato da quest’ultimo del tradimento, si reca al campo per sapere la verità, e i membri della Società dello Stucco sono ben felici di scaricare la colpa su Nemecsek, gravemente ammalato e sul punto di svenire fra le braccia di Boka, che lo riconduce a casa.
Per sottrarre Geréb alle punizioni che sicuramente il padre gli avrebbe inflitto se fosse stata detta la verità, il soldato semplice, con nobili intenzioni quindi, nega il tradimento di Gereb e si proclama bugiardo, dopodiché corre a mettersi a letto, data la sua febbre altissima.
Quando Boka spiega il piano definitivo di battaglia organizzando la trincea, le bombe di sabbia e le lance, arriva una lettera di Geréb nella quale egli dichiara apertamente di essersi pentito passando ai ragazzi di via Pál preziose informazioni sui nemici. Grazie alla lettera viene riammesso nelle file dei ragazzi della via Pal. Inizia così la lotta contro gli avversari che vede inizialmente, i ragazzi di Boka, in vantaggio. Successivamente però la situazione precipita e quando le Camicie Rosse sono in procinto di vincere, arriva Nemecsek, segretamente scappato di casa, che nonostante la febbre si getta su Feri Ats, determinando in tal modo la vittoria dei ragazzi di via Pál.
Divorato dalla febbre e dalla polmonite poco dopo Nemecsek muore nel suo letto, in uno straziante ultimo incontro con Giovanni Boka, senza ricevere le scuse dei pentiti membri della Società dello Stucco, che arrivano troppo tardi. Boka, sconvolto, si reca al campo, e lì scopre che il padrone del terreno di lì a poco costruirà un palazzo.
Pubblicato lunedì 15/12/2014
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