Il cavaliere inesistente di Italo Calvino, il riassunto
Il Cavaliere inesistente di Italo Calvino è uno dei capisaldi della letteratura italiana, è una sorta di metafora sul mancato rapporto tra la realtà e l’uomo contemporaneo.
La storia, ambientata all’epoca delle Crociate contro gli infedeli, si sviluppa intorno a due personaggi: Agilulfo, cavaliere dall’armatura vuota, che esiste solo attraverso la forza di volontà e la coscienza, e Gurdulù, che esiste ma che è privo di coscienza, e che diventerà nel corso delle vicende lo scudiero del protagonista.
Carlomagno, passando in rassegna le sue truppe, si trova di fronte ad un cavaliere che sembra quasi irreale: ha l’armatura bianca, lucida e pulita e un portamento regale. Il suo nome è Agilulfo.
Il cavaliere Agiulfo impiega il tempo libero a riordinare e controllare il campo, è sveglio e attento e non si sottrae a ordini e critiche da parte dei colleghi. Quest’atteggiamento non lo rende simpatico agli occhi degli altri.
Tra gli altri cavalieri, c’è il giovane Rambaldo, arruolatosi per vendicare la morte del padre per mano dei mori, che si innamora di Bradamante, guerriera da cui viene salvato e di cui si innamora ma lei è innamorata di Agilulfo che, però, non la ricambia.
Durante un banchetto, Torrismondo mette in dubbio la liceità di Agiulfo che si vede costretto a portare a Carlomagno le prove della verginità di Sofronia, giovane donna salvata dalla violenza molto tempo addietro.
Agiulfo parte con lo scudiero Gurdulù per il Marocco, dove scopre che Sofronia è la trecentosessantacinquesima moglie di un sovrano che dedica una notte dell’anno a ciascuna di esse. Fortunatamente Sofronia è ancora illibata e Agilulfo la libera e la riporta in patria.
Per una serie di avvenimenti casuali, Torrismondo, che deve ancora provare la legitimità del suo titolo legato al fatto di essere figlio dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Graal, si sveglia un giorno nudo in una grotta accanto alla madre Sofronia.
In questo modo Agilulfo non può più provar la verginità della ragazze e Torrismondo, che ha commesso un grave reato, perderà il titolo.
Agiulfo e Torrismondo fuggono via ma quest’ultimo ritorna perchè deduce che, se Sofronia era illibata prima del loro incontro, non poteva essere sua madre.
In realtà, Torrismondo e Sofronia sono fratelli con madre e padre diversi. Tra i due non c’è incesto e possono amarsi per sempre.
Rambaldo va alla ricerca di Agilulfo ma trova solo l’armatura e un foglio che gli dà il diritto di usarla.
Vestitosi come Agiulfo, incontra Bradamante che lo scambia per l’amato cavaliere e fanno l’amore. Dopo aver scoperto l’inganno, Bradamante si ritira in un convento di clausura.
Molto tempo dopo Rambaldo andrà a cercarla e lei accetterà il suo amore.
La storia, ambientata all’epoca delle Crociate contro gli infedeli, si sviluppa intorno a due personaggi: Agilulfo, cavaliere dall’armatura vuota, che esiste solo attraverso la forza di volontà e la coscienza, e Gurdulù, che esiste ma che è privo di coscienza, e che diventerà nel corso delle vicende lo scudiero del protagonista.
Carlomagno, passando in rassegna le sue truppe, si trova di fronte ad un cavaliere che sembra quasi irreale: ha l’armatura bianca, lucida e pulita e un portamento regale. Il suo nome è Agilulfo.
Il cavaliere Agiulfo impiega il tempo libero a riordinare e controllare il campo, è sveglio e attento e non si sottrae a ordini e critiche da parte dei colleghi. Quest’atteggiamento non lo rende simpatico agli occhi degli altri.
Tra gli altri cavalieri, c’è il giovane Rambaldo, arruolatosi per vendicare la morte del padre per mano dei mori, che si innamora di Bradamante, guerriera da cui viene salvato e di cui si innamora ma lei è innamorata di Agilulfo che, però, non la ricambia.
Durante un banchetto, Torrismondo mette in dubbio la liceità di Agiulfo che si vede costretto a portare a Carlomagno le prove della verginità di Sofronia, giovane donna salvata dalla violenza molto tempo addietro.
Agiulfo parte con lo scudiero Gurdulù per il Marocco, dove scopre che Sofronia è la trecentosessantacinquesima moglie di un sovrano che dedica una notte dell’anno a ciascuna di esse. Fortunatamente Sofronia è ancora illibata e Agilulfo la libera e la riporta in patria.
Per una serie di avvenimenti casuali, Torrismondo, che deve ancora provare la legitimità del suo titolo legato al fatto di essere figlio dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Graal, si sveglia un giorno nudo in una grotta accanto alla madre Sofronia.
In questo modo Agilulfo non può più provar la verginità della ragazze e Torrismondo, che ha commesso un grave reato, perderà il titolo.
Agiulfo e Torrismondo fuggono via ma quest’ultimo ritorna perchè deduce che, se Sofronia era illibata prima del loro incontro, non poteva essere sua madre.
In realtà, Torrismondo e Sofronia sono fratelli con madre e padre diversi. Tra i due non c’è incesto e possono amarsi per sempre.
Rambaldo va alla ricerca di Agilulfo ma trova solo l’armatura e un foglio che gli dà il diritto di usarla.
Vestitosi come Agiulfo, incontra Bradamante che lo scambia per l’amato cavaliere e fanno l’amore. Dopo aver scoperto l’inganno, Bradamante si ritira in un convento di clausura.
Molto tempo dopo Rambaldo andrà a cercarla e lei accetterà il suo amore.
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