Justin Bieber a Bologna: il racconto di una fan!
“Sabato 23 marzo 2013, è stato il giorno più bello della mia vita. Ho incontrato il mio idolo: Justin Bieber.
E’ stato un giorno indimenticabile, che rimarrà impresso nei miei ricordi e nel mio cuore per tutta la vita. Justin era a pochi metri da me, le nostre mani si sfioravano e i nostri sguardi si incrociavano. Riuscivo a vedere ogni minimo particolare del suo viso, le labbra rosate, i capelli biondi, gli occhi color del miele che hanno fatto svenire centinaia di ragazze, perfino le gocce di sudore che scivolavano sui suoi addominali scolpiti. Dal vivo è ancora più bello, sembra quasi finto da quanto è perfetto. E’ valsa la pena di aver aspettato per ore sotto la pioggia, di aver scatenato una rissa con una mamma violenta e di essere stata spiaccicata come una sardina, senza nemmeno l’aria per respirare o lo spazio vitale.
ATTESA TRA BATTICUORI E RISSE – L’attesa fuori dall’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO) è stata davvero snervante. Io e la mia famiglia siamo arrivati lì in mattinata e appena arrivati ho visto la quantità impressionante di Beliebers già in sosta davanti ai cancelli: il panico, che se ne stava in agguato dentro di me da mesi, mi ha assalita. La fila di gente davanti al nostro ingresso era spropositata e sarebbe stato impossibile riuscire a posizionarsi bene all’interno dell’Arena. Ci siamo accodati ad alcune persone verso la prima metà della coda, senza nemmeno vedere le famose transenne dentro le quali c’era la fila ”ufficiale”. Quando un’agente della sicurezza ci ha detto della presenza di queste ultime, ormai eravamo in coda da ore e ore e di spostarsi non se ne parlava.
Alcune ore dopo, mentre stavamo in fila sotto la pioggia, chiacchierando con altre ragazze, una mamma si è avvicinata a noi e ha cominciato a inveire (senza senso) contro mio padre. Quando alle 17.40 hanno aperto i cancelli, la madre ”pazza” ha deciso di dover fermare a tutti i costi 300 persone per tenere il posto alla figlia usando anche maniere poco garbate. Lei e un’altra coppia di genitori hanno deciso di picchiare ragazze e adulti in fila prima dei loro figli, scatenando una vera e propria rissa!
Superati i genitori maneschi, un omone della sicurezza ha strappato il mio biglietto e mi ha urlato ”NON CORRERE!” . Certo chi mai correrebbe in un’occasione simile?! Anzi grazie alla mia corsa sono riuscita ad arrivare fra le prime file sotto il palco. All’interno dell’Arena si moriva letteralmente dal caldo: c’era una nube di calore-sudore che aleggiava sulle nostre teste. Siamo stati un’altra ora e mezza appiccicate l’una con l’altra sotto il palco, dividendoci bottigliette d’acqua e vedendo svenire centinaia di ragazze sotto i nostri occhi. Non solo per l’emozione di stare per vedere Justin, ma anche perchè erano state per giorni al freddo senza mangiare, bere o fare pipì.
IL COUNT DOWN CON LA JEPSEN – Quando Carly Rae Jepsen è salita sul palco, alle 19.00, c’è stato un enorme boato. Carly Rae era davvero un turbine d’energia: più bella che dietro uno schermo ha cantato le canzoni del suo album tenendo fissi sul pubblico i suoi occhioni azzurro ghiaccio. Ovviamente quando ha intonato ”Call me maybe” c’è stata un’entusiasmo ancora maggiore e tutto il pubblico ha cantato e saltato con lei. Quando Carly ha concluso la sua performance, annunciandoci che Justin sarebbe entrato di li a poco, siamo rimaste un’altra volta ad aspettare. Durante quest’esperienza incredibile ho incontrato ragazze di tutta Italia, anche della Sicilia il che mi ha davvero riempita di orgoglio.
UN ANGELO IN VOLO – Justin è entrato in scena con 40 minuti di ritardo, tanto che io e le mie nuove amiche cominciavamo a preoccuparci per la sua salute, entrando con delle enormi ali da angelo, volando sulle più di di 15.000 persone nell’Arena. Quando è arrivato sul palco volando ho avuto la conferma che Justin è davvero un angelo che con la sua voce mi ricorda di sorridere ogni giorno. Appena ha iniziato a cantare la prima canzone, “All around the world”, un enorme sorriso si è piazzato sul mio viso e non se ne è più andato. Dopo una quindicina di canzoni, Justin ci ha detto che aveva una notizia buona e una cattiva. La notizia cattiva era che la seguente sarebbe stata l’ultima canzone del concerto, e quella buona era che quella canzone era dedicata a noi.
A quel punto Justin si è seduto al pianoforte e ha cantato ”Believe”. Believe è la mia canzone preferita, e trovo davvero incredibile che lui ringrazi noi. Dopo la presunta ultima canzone ha ancora cantato Boyfriend e Baby, riempiendomi di ricordi. Non mi sembra vero nemmeno ora che tutto è finito: il ragazzo canadese di cui sono innamorata da più di 3 anni, che non aveva nemmeno i soldi per comprarsi i vestiti, era davanti a me. Avere la soddisfazione di vedere quanto è diventato grande , di sentire la sua voce ha ripagato ogni momento duro di quella giornata. Sarà sempre il mio kidrauhl e non potrei essere più fiera di Drew!
Non ho nemmeno pianto perchè finalmente il ”Never say Never” e il ”Believe” in Justin hanno avuto un senso, e piangere non sarebbe servito a nulla, mentre sorridere è servito a fargli vedere come la sua voce potesse cambiare la vita di migliaia di ragazze.
Grazie, Justin hai reso tutto più bello. Non lo dimenticherò mai.”
Pubblicato martedì 26/03/2013 in justin bieber
Condividi questo articolo con i tuoi amici di Facebook