La breakdance alle Olimpiadi 2024
Un riconoscimento meritato per disciplina diffusa in tutto il pianeta.
Tra le tante discipline amate e praticate nel mondo, che ballano sulla sottile linea tra lo sport e la cultura, un ruolo importante lo riveste certamente la Breakdance.
Dai suoi antipodi a inizio anni 70, si sviluppa attraverso le comunità giovanili afro-americane, evolvendosi in mosse sempre più spericolate e spettacolari. Si tratta di una vera e propria danza di strada, questo tipo di ballo che esprime la creatività e l’appartenenza ai suoni della cultura black, essendo a pieno titolo una delle quattro discipline dell’Hip-Hop.
Occorre sicuramente fare questa premessa per presentare l’argomento, in quanto è bene partire dalle fondamenta per conoscere bene le radici di una disciplina che grazie poi alla diffusione di questo tipo di musica, è anche diventata materia vera e propria di insegnamento nelle palestre, con tanto di istruttori certificati. La vecchia scuola da cui parte l’amore ed il culto per questa che era solo una passione, vede riconosciuta la sua opera e ha trovato degli interpreti fenomenali come i Millennials, che grazie alle loro qualità fisiche e alle nuove capacità comunicative di cui possono giovarsi, hanno contribuito a rendere questo fenomeno conosciuto in tutto il globo, passando definitivamente dalla nicchia dei cultori al mainstream.
La diffusione a livello mondiale è stata capillare e omogenea, certamente contribuendo alla pubblicità che ne ha alimentato l’interesse comune, arrivando finalmente e meritatamente ad un traguardo prestigioso: infatti dal 2024 alle Olimpiadi di Parigi, molto probabilmente, la Breakdance farà il suo ingresso per la prima volta nella storia.
Pare infatti che il CIO abbia espresso parere positivo a riguardo, dando il via libera all’entrata della Break tra le discipline esercitate sulla vetta dell’Olimpo dei Cinque Cerchi, entrando in una tradizione storica che parte dalla lontana Grecia, nella culla della cultura e delle idee.
Questa non è ancora una decisione ufficiale ed effettiva, in quanto la vera e propria conferma si avrà nel dicembre del prossimo anno, quando il Comitato Esecutivo del CIO dovrà sugellare l’ingresso vero e proprio della Breakdance tra gli altri sport praticati nelle Olimpiadi.
Con questa attesa notizia, i sogni di molti diventano realtà, soprattutto per la FIDS, con il suo presidente Michele Barbone ed i suoi collaboratori degli Organi Federali che lavorano a questo risultato da molti anni, finalmente fieri di vedere riconosciuta una lungimirante linea sportiva basata su intenti comuni.
Un meritato successo che parte da molto lontano ed è stato costruito in molto tempo, perché come insegnano i passi rompi-ossa di questa danza, ogni passo è la conquista di un duro e costante impegno.
L’ultima estrema tappa, dal significato strategico, è stata quella tenutasi alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires 2018, dove per la primissima volta ha fatto il suo debutto la breakdance.
Vale la pena di ricordare l’esito positivo dei nostri rappresentanti, con il prestigiosissimo argento ottenuto dalla talentuosa Alessandra Cortesia, giunta alle fasi finali e all’ambito secondo posto sul podio.
“Siamo alla svolta di un percorso lungo, difficile, ma allo stesso tempo avvincente. Questo nuovo via libera da parte del CIO – ha dichiarato euforico il presidente della FIDS, Michele Barbone – è per tutti noi il riconoscimento più alto. Accedere ad un’Olimpiade rappresenta il coronamento di un sogno, un traguardo che ogni sportivo ambisce di raggiungere. Ora la strada è tracciata, il nostro compito è proseguire nel cammino intrapreso convinti del nostro lavoro e fiduciosi nel futuro e nella consapevolezza che il CIO ha mostrato non solo attenzione, ma anche lungimiranza nel considerare le nuove attività sportive che sempre più reclutano milioni di sportivi nel mondo”.
Pubblicato martedì 05/11/2019 in breakdance, giochi olimpici, olimpiadi
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