Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, il riassunto
Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo è ambientato nell’Italia del Settecento, in una nazione che si sta consolidando grazie ai colpi rivoluzionari. In questo articolo ti proponiamo il riassunto del Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo.
Carlo Altoviti detto Carlino viene cresciuto dalla zia nel Castello di Fratta, vicino Portogruaro. La famiglia, appartenente al conte di Fratta, ha uno stampo feudale e il bambino, animato dallo spirito liberale, viene cresciuto con l’amore del servo Martino e della cugina Pisana, una ragazza originale ed anticonformista.
Carlo, durante gli studi a Padova, entra in contatto con i pensatori liberali. In quegli anni Venezia viene ceduta con il trattato di Campoformio in seguito all’arrivo di Napoleone. La Pisana, che si era sposata con un vecchio ricco, decide di lasciare il marito per Carlo, un ufficiale dell’esercito di Napoleone. La donna fugge e si rifugia in diverse città italiane, e diventa amante di Carafa, un comandante di legione.
Intanto, Carlo che combatte per la Repubblica Partenopea, viene catturato da Gaetano Mammone, capo dei Sanfedisti. Riesce a sfuggire alla morte grazie all’arrivo della cugina, la Pisana, e del dottor Vianello, assiduo frequentatore del castello di Fratta e innamorato della sorella della Pisana, la contessina Clara, divenuta monaca.
Una volta caduta la Repubblica Partenopea, Carlo e la Pisana si rifugiano a Genova e poi a Bologna, qui la donna abbandona Carlo che decide di rientrare a Venezia dove, intanto, si è formato il Regno Italico. In questo periodo, Carlo si ammala e viene curato amorevolmente dalla cugina. Un giorno, mentre i due sono in gita nei luoghi della loro infanzia, Carlo conosce Aquilina. I due si sposano e, dopo il matrimonio, la Pisana si allontana.
Dopo la caduta di Napoleone, Carlo, che fa parte dei liberali, viene fatto prigioniero e processato. Condannato ai lavori forzati, diventa cieco e la sua pena viene modificata in esilio. La Pisana riesce a curare la cecità portando il cugino a Londra, nella capitale inglese vive anche il dottor Vianello. A Londra, la Pisana muore.
Carlino rientra a Venezia e viene nominato colonnello allo scoppio della rivoluzione del 1848. Carlo, perde anche il figlio Giulio e, ormai ottuagenario, continua a vivere gli ultimi giorni della sua vita con i figli e i nipoti.
Carlo Altoviti detto Carlino viene cresciuto dalla zia nel Castello di Fratta, vicino Portogruaro. La famiglia, appartenente al conte di Fratta, ha uno stampo feudale e il bambino, animato dallo spirito liberale, viene cresciuto con l’amore del servo Martino e della cugina Pisana, una ragazza originale ed anticonformista.
Carlo, durante gli studi a Padova, entra in contatto con i pensatori liberali. In quegli anni Venezia viene ceduta con il trattato di Campoformio in seguito all’arrivo di Napoleone. La Pisana, che si era sposata con un vecchio ricco, decide di lasciare il marito per Carlo, un ufficiale dell’esercito di Napoleone. La donna fugge e si rifugia in diverse città italiane, e diventa amante di Carafa, un comandante di legione.
Intanto, Carlo che combatte per la Repubblica Partenopea, viene catturato da Gaetano Mammone, capo dei Sanfedisti. Riesce a sfuggire alla morte grazie all’arrivo della cugina, la Pisana, e del dottor Vianello, assiduo frequentatore del castello di Fratta e innamorato della sorella della Pisana, la contessina Clara, divenuta monaca.
Una volta caduta la Repubblica Partenopea, Carlo e la Pisana si rifugiano a Genova e poi a Bologna, qui la donna abbandona Carlo che decide di rientrare a Venezia dove, intanto, si è formato il Regno Italico. In questo periodo, Carlo si ammala e viene curato amorevolmente dalla cugina. Un giorno, mentre i due sono in gita nei luoghi della loro infanzia, Carlo conosce Aquilina. I due si sposano e, dopo il matrimonio, la Pisana si allontana.
Dopo la caduta di Napoleone, Carlo, che fa parte dei liberali, viene fatto prigioniero e processato. Condannato ai lavori forzati, diventa cieco e la sua pena viene modificata in esilio. La Pisana riesce a curare la cecità portando il cugino a Londra, nella capitale inglese vive anche il dottor Vianello. A Londra, la Pisana muore.
Carlino rientra a Venezia e viene nominato colonnello allo scoppio della rivoluzione del 1848. Carlo, perde anche il figlio Giulio e, ormai ottuagenario, continua a vivere gli ultimi giorni della sua vita con i figli e i nipoti.
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