Mi sento una nullità anche se la mia vita è perfetta: perchè?
Ciao ragazzi,
come ogni mercoledi, anche oggi dedichiamo uno spazio importante ad una collaborazione speciale di www.10elol.it con il Consultoriogiovani di Mantova. Il Consultoriogiovani è una grande possibilità per tutti voi di dialogo “virtuale” con esperti, pronti ad aiutarvi in situazioni difficili. In fondo a questo articolo troverai la modalità per avere un consiglio da loro. Oggi ci scrive Valentina, una ragazza che si sente molto angosciata, ma non riesce a capire perchè.
Ecco la sua email:
Ciao, sono una ragazza di 14 anni. Da un po’ continuo a cambiare umore: due giorni fa ero felice… Eppure oggi, mentre ero a casa da sola, sono stata presa da un’angoscia incredibile. Cercherò di spiegarne il motivo: mia madre è stata prof di inglese per anni e domani ci sarà la prima interrogazione in quella materia con un prof che mi mette in soggezione. Quando ho letto sul diario dell’interrogazione ho iniziato a credere che avrei potuto deludere mia madre se avessi preso un voto basso, credermi stupida e non alla sua altezza…
Non mi ero mai fatta di questi problemi, nè lei ha mai fatto un commento sul mio inglese… Così ho iniziato a pensare di non essere brava e a riflettere su argomenti che non c’entrano niente del tipo: “In Africa la gente muore di fame e io ho un sacco di cibo”, e “Potrei fare qualcosa per evitare tutta questa sofferenza?”. Ho scritto sul mio diario una bella dose di sensi di colpa e ho concluso con: “Ho una vita perfetta e ho il coraggio di piangere. Mi faccio schifo”. Non avevo nessun motivo per sentirmi così, è stata una giornata normale, eppure non riuscivo a darmi pace e ho singhiozzato per mezz’ora.. E’ normale? Grazie a chi mi risponderà.
Angela , assistente sociale, risponde
Ciao Valentina,
i cambiamenti interiori che si vivono alla tua età rappresentano tappe di crescita importanti per ogni persona. L’adolescenza è proprio una fase della vita dove si vivono forti emozioni, a volte in conflitto tra loro, che spesso creano confusione e fanno vivere attimi sereni alternati a momenti di tristezza o tensione.
I cambiamenti di scuola, e con questo i cambiamenti di riferimenti amicali, segnano particolarmente questo momento; è necessario trovare, in questa sede, un posto sicuro in cui potersi esprimere, essere riconosciuti dagli altri, siano essi coetanei o adulti di riferimento. Questo processo necessita di tempo in quanto il processo di adattamento e integrazione è determinato dalle esperienze che via via si fanno. Ognuno cerca la propria modalità per presentarsi e questo dipende da aspetti caratteriali, di temperamento e alle aspettative che ognuno nutre nei confronti di ogni nuova esperienza.
In questo percorso si inseriscono una moltitudine di pensieri resi più evidenti da proprie incertezze e riflessioni. L’ansia di riuscire a dare un’immagine di sé appropriata cozza contro tutte queste emozioni. Riuscire a presentarsi sempre con un’immagine positiva, fare “belle figure” nelle interrogazioni, non deludere insegnanti e genitori, raggiungere risultati positivi sono aspetti che rassicurano, che fanno stare bene. Ma è necessario anche concedersi momenti in cui “non tutte le cose vanno bene” perché anche le esperienze negative fanno crescere.
Attraverso queste esperienze si conosce un’altra dimensione di noi stessi che ci permette di capire che un ostacolo può essere superato, che non tutto è determinato e determinabile attraverso la nostra volontà; che il confronto e l’esempio di altre esperienze è una risorsa per superare le nostre difficoltà e per assumere sempre maggiore sicurezza nell’affrontare la vita. Quando pensi alle persone che stanno male, le donne in Afghanistan o bambini e adulti dell’Africa che soffrono la fame, dovresti immaginare che, anche là, forse, riescono a sopravvivere le persone che mettono in campo risorse individuali per fronteggiare i tanti ostacoli che si presentano nella loro difficile vita.
Cara Valentina, spero di esserti stata di aiuto e in ultima analisi vorrei dirti che il modo migliore per affrontare questi conflitti interiori è quello di parlare con un’amica, con i genitori che rimangono riferimenti importanti nella vita di ogni persona. Il confronto ci permette sempre di ridimensionare l’entità dei dubbi che nel corso della vita compariranno spesso, almeno di fronte ai grossi passaggi che la vita ci impone di vivere.
Hai un problema che vuoi affrontare con gli esperti? Il metodo per parlare con loro è molto semplice! Scrivi una mail a [email protected] mettendo come titolo della email “CONSULTORIO”. La vostra Kika girerà di conseguenza le vostre richieste al Consultoriogiovani di Mantova!
Pubblicato mercoledì 23/11/2011 in adolescenza, consultorio
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