Mia figlia ha paura di andare a scuola: risponde il Consultorio
come ogni mercoledì, dedichiamo uno spazio importante a una collaborazione speciale di www.10elol.it con il Consultoriogiovani di Mantova. Il Consultoriogiovani è una grande possibilità per tutti voi di dialogo “virtuale” con esperti, pronti ad aiutarvi in situazioni difficili. In fondo a questo articolo troverai la modalità per avere un consiglio da loro. Oggi è la volta di Maria, una mamma molto preoccupata per la figlia, che non vuole andare a scuola. Ecco la risposta del consultorio!
Ciao a tutti,
chi scrive e’ una mamma disperata perche’ non so’ come comportarmi. Mia figlia frequenta il primo anno di liceo con voti abbastanza discreti, ma purtroppo negli ultimi periodi ha avuto due brutte influenze di 10 gg ciascuna con relativi antibiotici che sicuramente le hanno tolto vitalità. E‘ da circa qualche giorno che la sera e la mattina ha incominciato ad avere paura di andare a scuola, ho provato a parlarle (noi parliamo molto abbiamo un bel rapporto) se ci fosse qualcuno che la disturba a scuola ma niente di tutto cio’. Lei mi risponde che le vengono cosi incomincia a piangere e si rifiuta di andare a scuola.
Chiedo un consiglio perche non so’ come comportarmi, ho paura che arrivi a fare un brutto gesto e non vorrei che arrivasse a farlo.
Chiedo come posso comportarmi grazie anticipatamente
Maria
Antonio psicologo risponde
Cara Maria,
Innanzitutto: tra la paura di andare a scuola e il fare un “brutto gesto” c’è sicuramente una certa distanza… Certo è che, in un genitore, la sofferenza dei figli, di qualsiasi grado essa sia, genera timore per la loro sicurezza, reazioni protettive, ed in ultima analisi, angoscia che non riescano ad essere felici nella vita. L’età adolescenziale è anche quella dell’acquisizione da parte dei ragazzi/e di una propria identità, o meglio, dell’integrazione delle proprie identità, passate, presenti e rappresentate nel futuro. È un compito non facile, per loro, ma anche per i genitori, che devono fare i conti con una ridefinizione del rapporto, con un distacco che può essere più o meno tollerato da entrambe le parti. Cosa fare? Penso che il dialogo iniziato con lei sia fondamentale. Non solo, però, un dialogo fatto di parole (o interrogatori, come spesso succede!), ma anche di gesti, cose condivise, “riti” rassicuranti perché confermano il legame tra di voi.
E’ sempre opportuno poi confrontarsi con gli insegnanti, che possono fornire preziose informazioni su possibili fattori che contribuiscono ad alimentare il problema. L’accettazione del nuovo che arriva, il coraggio di spingere a superare la fatica e la sofferenza, ma anche la disponibilità a continuare ad essere una base sicura su cui tornare nei momenti di difficoltà, sono messaggi che possono aiutare la bambina di allora a diventare un po’ per volta la ragazza di oggi e la donna del futuro.
Hai un problema che vuoi affrontare con gli esperti? Il metodo per parlare con loro è molto semplice! Scrivi una mail a [email protected] mettendo come titolo della email “CONSULTORIO”. La vostra Kika girerà di conseguenza le vostre richieste al Consultoriogiovani di Mantova!
Pubblicato mercoledì 13/02/2013 in consultorio
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