Oggi è il World Pasta dAy.
Oggi è festa, si celebra il World Pasta day, un giusto premio ad un ingrediente che è molto di più di un piatto.
Consumata nel modo giusto e con le giuste quantità, la pasta è davvero una miniera di energia e non fa ingrassare: la celebriamo il 25 ottobre.
Vi capita mai di pensare a cosa mangeremo nel 2055? Chissà quali saranno gli alimenti che troveremo sopra le nostre tavole. Una domanda legittima da porgere a se stessi, su cui per fortuna hanno provato a interrogarsi molte importanti personalità con specifiche qualifiche tecniche, che vanno dal nutrizionista allo psicologo passando per gli esperti di pubblicità ai tecnici per la sostenibilità. IL tutto sotto l’occhio vigile e la guida di un esperto analista specializzato nel prevedere le dinamiche possibili nel medio lungo termine.
Queste autorevoli figure competenti nell’ambito del cibo si sono confrontate in occasione di un meeting chiamato Pasta CAMP.
Solo dal nome lo si intuisce, naturalmente tra 35 anni sarà sempre più la pasta, la regina della tavola, in lungo e largo, nel nostro pianeta. La pasta è l’elemento che in cucina si può sposare con le più variegate e fantasiose ricette, con i condimenti più originali e insoliti, facendo sbizzarrire ed esprimere l’estro di chef stellati e mamme. In particolare in Italia, secondo un’indagine condotta dalla Doxa sugli usi e costumi dei giovani a tavola, il piatto preferito resta ora e sempre l’iconico spaghetto pomodoro e basilico.
I consumatori under 35 non hanno dubbi, ma anche per i millennials la pasta rappresenta un manifesto della tradizione ma anche del futuro, il massimo del gusto ottenuto con semplicità, la ricetta per eccellenza che ricorda casa e rievoca le emozioni e i sentimenti migliori. Infatti lo spaghetto in particolare rappresenta, forse insieme alla pizza, la massima espressione del cibo che intrattiene, del divertimento e la condivisione che ci possono essere mangiando.
A testimonianza che la pasta è un alimento conosciuto e sperimentato in tutte le parti del mondo, vi basti pensare che la settimana scorsa a Parigi nel Pasta World Championship ha trionfato in finale, primo tra 14 giovani cuochi da tutto il mondo, lo chef giapponese Keita Yuge. Della serie : ok il sushi è squisito, ma la pasta rimane la pasta!
Pensate che Keita Yuge ha vinto con delle penne alla salsa di ostriche, gorgonzola e sakè. Di certo non un piatto mediterraneo, ma un piatto che esprime le connessioni del mondo e le riunisce in un esplosione di sapori forte quanto raffinata. IL Capitano della giuria di top chef che ha deciso di premiare il giovane cuoco giapponese, è naturalmente l’italianissimo Davide Oldani. Scusate l’attimo di campanilismo!
D’altronde la pasta è questo, il cibo globale per antonomasia, in grado di riuscire ad adattarsi a tradizioni diverse e diametralmente opposte, da abbinamenti all’antica a sapori e connubi sconosciuti mai assaporati in nessuna latitudine della terra. Pesce e carne, ma anche ricette vegane e vegetariane. Insomma con la pasta si può fare veramente di tutto, basta un po’ di fantasia.
Riccardo Felicetti, presidente dell’associazione pastai d’Italia, ha giustamente affermato che la pasta saprà accettare la sfida della globalizzazione del gusto, e dell’Ego Food.
Il consumo di pasta, pensate un po’, è aumentato del doppio negli ultimi dieci anni, perché tutti la amano, ma anche perché si tratta di un cibo buono e accessibile, che come dicono in tanti “sazia”.
Ma sazia in modo sano, in barba a tutte le diete ipoproteiche che non è detto che facciano soltanto bene.
Pubblicato venerdì 25/10/2019 in pasta
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