Pesata in classe, minaccia il suicidio: incubo a scuola
Un episodio shock ha sconvolto la cronaca di questi giorni, rivelando un vero e proprio incubo che una ragazzina di Verona viveva all’interno della sua scuola. La studentessa, di 13 anni, veniva costretta dall’insegnante di educazione fisica a salire sulla bilancia per essere pesata davanti ai compagni di classe.
Questo “rito”, che si è ripetuto più volte: per la ragazza la “pesa pubblica” rappresentava un momento di estrema umiliazione, perché si sentiva messa in discussione e presa in giro. Il suo disagio era diventato così forte da provocarle una serie di problemi psicologici, a causa dei quali doveva spesso assentarsi da scuola.
Proprio a causa delle ripetute assenze, la studentessa non è stata ammessa all’esame di terza media: quando lo è venuta a sapere, la ragazza è rimasta sconvolta. “Mi uccido“: questo sono state le sue agghiaccianti parole. Per fortuna un compagno preoccupato dalla reazione ha avvertito i genitori, che si sono rivolti alla famiglia della ragazza.
Così è venuta alla luce l’origine del suo disagio: l’imbarazzante e umiliante rito della bilancia. La madre e il padre della studentessa protestano contro la preside della scuola, che però difende il professore di educazione fisica, sostenendo che volesse solo spronare i ragazzi verso una corretta educazione alimentare.
Forse le intenzioni dell’insegnante erano veramente buone: tuttavia costringere una tredicenne a salire sulla bilancia e pesarsi di fronte ai compagni può avere conseguenze traumatiche. Voi cosa ne pensate?
Pubblicato mercoledì 14/07/2010 in di la tua
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