Roma: mamme e figlie a scuola di spogliarello. Leggi e dì la tua.

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Chi sceglie di avvicinarsi al burlesque è una donna forte – spiega Natsumi, ex ballerina di classica e circense – che si sente a suo agio con se stessa. Non importa come sia fatto il suo corpo: magre e grasse qui hanno le stesse chance. Ho insegnato a ragazze di ogni genere e per tutte il desiderio è solo uno: esaltare la propria sensualità

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Studentesse, impegate, commercianti, ballerine, attrici, mamme. Non c’è una categoria definitiva. Arrivano da ogni parte d’Italia al Micca Club di Roma per frequentare un workshop di burlesque, uno spogliarello a ritmo di musica. All’inizio sono timide, coperte e infreddolite ma in meno di dieci minuti si trasformano in seduttrici da grandi qualità. Indossano scarpe a tacco alto, alcune altissimo. Rosa, di vernice, bicolore modello anni ’40. Sono donne “normali”, che magari non hanno mai calcato un palco e che decidono di provare a sfilarsi, in modo seducente, un guanto nero di velluto.

Lo scopo del corso è sicuramente quello di essere fiere e seducenti nelle azioni che si fanno, senza imbarazzi o timori “Qualsiasi movimento scegliate di fare, fatelo divertendovi”. Per prima cosa occorre dunque “calarsi” in un altro personaggio: diva o donna aggressiva, quella che sa conquistare il pubblico solo accavallando le gambe;  o la timida, quasi una lolita che lentamente mostra tutto il suo sex appeal. Subito dopo la scelta del personaggio alle allieve spetta la ricerca di un nome d’arte: Deluxe ad esempio. Ultimo step? Imparare a togliersi i guanti. Con convinzione, fascino, sicurezza. A suon di guanti caduti le allieve prendono man mano sicurezza in loro stesse.

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Il segreto più grande della seduzione? Il sorriso, in qualsiasi gesto o azione si faccia. Il burlesque è innanzitutto un gioco. Coloro che escono dal workshop non sono le stesse donne che sono entrate. Hanno un sorriso stampato sulle labbra, dicono di essersi divertite e di sentirsi terribilmente sexy. Perché hanno partecipato? Per curiosità, per risvegliare la loro sensualità sopita, per risollevare l’autostima.

E tu, cosa ne pensi? La seduzione si può insegnare? Faresti mai un corso del genere? E se partecipasse anche tua mamma? Credi che il sorriso sia la chiave del fascino di una donna?

Pubblicato lunedì 21/12/2009 in ,

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