Ryan Kennedy ha 9 anni e un tumore: “Lasciatemi morire”.

E’ un diritto scegliere di morire? Se si, è un diritto che può essere dato in mano ad un bambino di 9 anni? La storia di Ryan Kennedy sta scuotendo il mondo: tu cosa ne pensi? Leggi!

Ryan Kennedy ha soli 9 e soffre di una rara malattia: da almeno “mezza vita” combatte contro una forma di tumore al cervello che lo ha obbligato a numerosi interventi e cicli di cure.  Per quanto la vita sia un dono prezioso, Ryan è stanco di vivere, di affrontare i medici, di sfidare il suo dolore: per questo ha chiesto alla madre Kymberly di interromere le cure. “Quando gli ho detto che il tumore era cresciuto, si è messo a urlare, e a piangere, ripetendo “Te l’ho detto, mamma, non voglio più fare niente. Ho finito, ho finito con queste cose” racconta Kymberly. In pochi giorni molte star, fra le quali Britney Spears, hanno twittato il suo nome per condividere la sua esperienza dolorosa.

Il prossimo 24 maggio Ryan Kennedy compirà 10 anni: i medici non sono sicuri che riuscirà ad arrivare a quel giorno. Da una lato troviamo il dolore di un bambino stanco del suo calvario e, per questo, disposto a morire… intendendo la morte come “la fine” delle sue sofferenze, forse troppo grandi per una creatura di appena 9 anni. Dall’altro lato constatiamo che la vita è un dono talmente prezioso che a volte si rimane sgomenti di fronte ad alcune scelte così radicali, soprattutto se in mano ad un bambino così piccolo. Di fatto quella di Ryan è una scelta di suicidio e… sarebbe inumano non arricciare il naso di fronte ad un episodio del genere: a chi non crea disturbo la parola suicidio affiancata a “bambino”?

La morte è solo la fine delle sofferenze? La vita è solo un insieme dei dolori o qualcosa di più che vale la pena scoprire?

Voi cosa pensate a riguardo? Ryan è un bambino coraggioso e libero di scegliere? O, vista la giovane età, i genitori sarebbero dovuti intervenire in modo contrario rispetto alle scelte del figlio?