Sono straniera: per questo mi odiano. Risponde il Consultoriogiovani
Ciao ragazzi!
Continua la grande collaborazione con il Consultoriogiovani di Mantova, un team di esperti molto disponibilial vostro servizio. Il Consultoriogiovani è una grande possibilità per tutti voi di dialogo “virtuale” con esperti, pronti ad aiutarvi in situazioni difficili in casa, in famiglia, a scuola, con gli amici. In fondo a questo articolo troverai la modalità per avere un consiglio da loro. Ecco una lettera di una utente di nome Sara.
SONO STRANIERA: MI PIACCHIAVANO. SONO SOLA.
io ODIO quelli che non voliono gli stranieri perchè anche io sono straniera ( io in realtà sono nata qui e vado nel mio paese (Tunisia) solo 15 giorni ogni 2 anni; a volte anche ogni anno e i miei sono qui in italia da 24 anni; il problema è che nella mia mia classe nessuno vuole essere mia amica/amico. Per cinque ore devo stare sempre da sola: è da quando faccio l’asilo che fanno cosi e mi prendono sempre in giro e non capisco cosa c’è in me che non va; non sono nemmeno brutta (ho i capelli ricci color castagno, gli occhi dello stesso colore, sono alta 1.47). Non credo credo che il motivo sia la religione, ma non lo so: infondo quella in Tunisia è diversa da quella in Italia.. forse è lunica cosa che cambia. Il resto è tutto uguale! Non l’ho mai detto ma all’ asilo i miei compagni mi “picchiavano” pure.. ma solo qualche volta… Pensate che incubo la mia vita…
Angela, che fa l’assistente sociale, risponde:
Il testo della canzone di Bluvertigo ti dice infatti:
“Bisogna sempre per forza parlare d’amore?
Bisogna sempre far nascere il sole?
E’ necessario far credere di fare del bene?
…….. Odio la mia vicina che reclama……
……..Odio quando sono esasperato…..
…….Odio oltre all’amare ed il tollerare……
Bisogna sempre tentare di farsi accettare?…..”
Odiare quelli che non vogliono gli stranieri è un modo per reagire e ribellarsi alla propria condizione di smarrimento ed impotenza che si avverte in un mondo pieno di contraddizioni. E’ un modo per far fronte alla difficoltà di farsi accettare e di farsi riconoscere dal gruppo di riferimento. Tu, Sara, sei tra le tante persone che vivono una condizione che consideri di svantaggio e che molto bene, hai posto all’attenzione.
Io penso che la discriminazione in generale e quella razziale nello specifico , non è altro che la manifestazione di una reazione irrazionale nei confronti di chi è considerato più debole ed indifeso. Questa affermazione suggerisce che, chi attiva tale comportamento, è la persona che sente la necessità di emettere giudizi di valore banali e non ponderati nei confronti di chi è considerato diverso per le più svariate ragioni (razza, religione, cultura ecc). Ma questo atteggiamento è anche il frutto di diversi modi di percepire la propria condizione nel contesto sociale. Questo significa che, chi si sente poco valorizzato o fa fatica a conquistare un riferimento per gli altri, ha l’occasione unica per dimostrare che non è il solo ad essere poco considerato, non è l’ultimo ma, magari, ha la possibilità di diventare “ il penultimo”.
Questa condizione permette, a queste persone, di trovare una via per dimostrare a sé e agli altri la propria individualità e il proprio senso di appartenenza al gruppo. Spostando l’attenzione su altri “capri espiatori” avverte meno il proprio senso di disagio nei confronti dell’esterno. Ora, è proprio e sempre necessario tentare di farsi accettare, come dice la canzone? Non è meglio utilizzare tutte le energie positive che si hanno per trasmettere e diffondere il bello che sta in ogni persona? Prova a farlo anche tu; le tue origini, la tua terra, la tua religione, la tua cultura e l’esperienza che ti sei fatta, di vivere in un Paese straniero, possono essere trasformati in stimoli che arricchiscono te ma anche chi saprà conoscere e condividere con te il patrimonio che hai accumulato.
Scopri le tue qualità, che saranno tante e presentale alle persone che sapranno riconoscerle. Osserva chi ti circonda e vedrai che tra chi ti giudica negativamente troverai la persona che saprà valorizzare quello che sei.
Hai un problema che vuoi affrontare con gli esperti? Il metodo per parlare con loro è molto semplice! Scrivi una mail a [email protected] mettendo come titolo della mail “CONSULTORIO”. La vostra Kika girerà di conseguenza le vostre richieste al Consultoriogiovani di Mantova
Pubblicato mercoledì 31/03/2010 in consultorio
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