Un amico ha guai in famiglia: lo devo dire ai prof?
come ogni mercoledi, anche oggi dedichiamo uno spazio importante ad una collaborazione speciale di www.10elol.it con il Consultoriogiovani di Mantova. Il Consultoriogiovani è una grande possibilità per tutti voi di dialogo “virtuale” con esperti, pronti ad aiutarvi in situazioni difficili. In fondo a questo articolo troverai la modalità per avere un consiglio da loro. Oggi è la volta di Valentina, una ragazza che si sente in mezzo fra i suoi professori e un amico in un brutto mometo. Leggi!
Ciao, mi chiamo Valentina e ho bisogno di aiuto, non tanto per me, quanto per un mio amico.. Lui in seconda media è stato bocciato, così l’anno scorso è arrivato nella nostra classe, ci conosciamo quindi da un paio di anni, siamo amici, ma non molto legati. Il problema è che a lui della scuola non interessa niente, ma non si limita a non studiare, ha anche iniziato ad assentarsi molto frequentemente e da quando gli hanno assegnato un prof. di sostegno, non si presenta mai con il materiale che dovrebbero studiare insieme o non viene proprio. Dice che non gliene frega niente di studiare, che non ha bisogno di essere aiutato, che non vuole essere aiutato! Oggi, dopo l’ennesima assenza, che di certo non giustificherà proprio come tutte la altre, la Professoressa di italiano, mi ha presa in disparte e mi ha chiesto se sapessi cosa faceva quando non veniva a scuola..Io glielo chiedo spesso e le sua risposta è sempre che non è suonata la sveglia e non aggiunge altro.
La prof mi ha chiesto anche se sapessi che rapporto avesse con i suoi, ma siceramente ciò che so è ciò che vedo o sento, perchè con me non si confida, e quello che intuisco sentendo come parla di sua madre e le loro telefonate è che il loro rapporto non è dei migliori… Infatti si permette di urlarle al telefono, le tira dietro un sacco di parolacce, dice che è “una ******” e cose simili. Lui non è mai a casa sua, sta sempre a casa mia con i nostri amici e sembra non avere orari.. Ha 14 anni (va per i 15) e quando la sera va in discoteca sta fuori fino alla mattina..
I suoi sono separati, il padre dà l’assegno mensile alla madre la quale ne dà la metà al mio amico che li spende tutti in vestiti e scarpe di marca. Ha anche due sorelline gemelle di tre anni e la prof mi ha detto che hanno sospetti sul fatto che lui non debba stare a casa a curarle mentre la madre è al lavoro e sia questo il principale motivo delle sue assenze. Sinceramente non so che pensare.. voglio parlargli, ma so già che quando toccherò l’argomento scuola e le sue assenze, si chiuderà a riccio e non mi dirà niente, proprio come ogni volta.
Non so cosa fare. I professori ora mi hanno messa in mezzo e se da una parte desidererei restarne fuori, dall’altra sono felice che mi abbiano coinvolta perchè deve uscire da questa situazione e io che sono una sua amica devo aiutarlo… Chi potrebbe se no? Per lui gli adulti sono tutti dei deficienti, ascolterebbe solo i suoi amici..ma sono tutti come lui tranne me ed è questo il motivo per cui i professori si sono rivolti a me e non ad altri, nemmeno loro capirebberoche si intromettono per il suo bene.
Grazie in anticipo per la risposta.
Risponde Maria Elsa, che fa la psicologa
Ciao Valentina, sono Maria Elsa, una psicologa. Comprendo ed apprezzo la tua sensibilità nel cercare di farti carico del problema. Questo ragazzo, amico ma a modo suo, sta molto tempo a casa tua, ma nello stesso tempo non si lascia “raggiungere” dai tuoi consigli e richieste; anche solo dalla descrizione che mi hai fatto di questa situazione, si capisce che è complicata e poco chiara. Molto probabilmente a casa sua non ci sta bene …poi questi insulti alla madre …
Per aiutarti ti dico che ci sono 2 aspetti critici: uno che riguarda il rapporto personale che hai con lui, e l’altro il rapporto che la scuola ha con te e.. non con lui!? Mi spiego meglio; per quanto ti riguarda puoi certamente concedergli che venga a casa tua, ma devi chiederti quanto stia bene a te ed ai tuoi famigliari che passi lì così tanto tempo, in quanto essere amici non comporta avere una disponibilità senza limiti. Capisco che è difficile dialogare con lui che forse tende a prendersi ciò di cui ha e sente sicuramente bisogno, quando e come vuole lui. Magari, se ho ben capito, puoi tentare di “contrattare” con lui qualche limite con cui incorniciare questo rapporto, per dargli un senso più chiaro: se di possibile autentica amicizia, dove ci si parla, ci si ascolta , ci si confronta e ci si sostiene a vicenda nei momenti difficili, o se di solo sostegno per lui, come una sorta di stampella o di posto dove parcheggiare perché non ha o non sente di avere un posto suo.
Come ci stai tu a dare tutta questa disponibilità di tempo e spazio senza avere in cambio almeno il dialogo, non tanto per dare preziose informazioni a scuola come questa ti richiede, ma per sentire e vivere un rapporto d’amicizia. Hai provato a parlarne anche con i tuoi genitori, visto che sta tanto tempo a casa vostra e sembra non essere seguito dalla sua famiglia? Siccome siete minorenni, risultano anche loro responsabili di questa situazione e quantomeno dovrebbero chiedersi il perché ciò avvenga e cosa comporti per te e per loro. Per quanto riguarda il coinvolgimento che ti è stato richiesto dalla scuola, che un po’ ti lusinga e un po’ ti preoccupa, devo dire che è un scorretto e fuori luogo. La scuola, (raccolta qualche notizia in classe e dall’intera classe, in quanto la sua assenza è una mancanza per tutti, oltre che un “fallimento” per la scuola), deve attivarsi autonomamente per farsi carico della situazione, contattando e convocando direttamente la sua famiglia e lui stesso.
La scuola ha diversi mezzi ufficiali per fare questo. Anche in questo contesto, cara Valentina, devi fare chiarezza e dare i tuoi legittimi limiti; sta alla scuola attivarsi e raggiungere il ragazzino e la sua famiglia. Si va dal semplice invito scritto mandato per posta, ad un richiamo ufficiale da parte della polizia municipale qualora passino troppi giorni di assenze ingiustificate, al coinvolgimento dei Servizi Sociali territoriali se si sospettano maltrattamenti e mancanza di tutela ecc. ecc. E prima di questi mezzi, qualsiasi insegnante, con l’autorizzazione del Dirigente scolastico, se se la sente può tentare una visita a casa per parlare con lui ed i genitori. Spero che la scuola si stia già attivando in una di queste direzioni per cercare di non perdere questo ragazzino, ma in ogni caso è bene che tu avvisi i tuoi famigliari di questa situazione, sicché anche loro possano condividere con te il problema e sostenerti nel rapporto con la scuola, se lo ritengono opportuno possono anche dare un aiuto con gli altri genitori, dato che anche i genitori hanno i loro rappresentanti di classe a scuola. Spero di esserti stata d’aiuto; non mi resta che augurarti un in bocca al lupo. In caso, sono sempre disponibile.
Hai un problema che vuoi affrontare con gli esperti? Il metodo per parlare con loro è molto semplice! Scrivi una mail a [email protected] mettendo come titolo della mail “CONSULTORIO”. La vostra Kika girerà di conseguenza le vostre richieste al Consultoriogiovani di Mantova
Pubblicato mercoledì 23/02/2011 in consultorio
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