I miei non vogliono che canti: risponde Jorge Esquivel
Qualche tempo fa ci ha scritto Sonia con un piccolo problema in famiglia. Lei sogna di cantare ma i suoi non la capiscono: se vuole studiare musica, dovrebbe imparare a suonare uno strumento musicale. Come farsi prendere sul serio? Cosa dire ai suoi per convincerli?
“Io adoro cantare e mi piacerebbe studiare canto e cantare, ma c’è un problema… I miei genitori non mi prendono mai sul serio, anche se dicono che io sono portata per la musica e che sono intonata… Mio padre vuole che impari a suonare la chitarra, mentre mia madre vuole che continui a suonare il corno (che ho suonato per circa 4-5 anni) ma nessuno dei due vuole che canti! Poi non sono solo loro, non c’è una persona che mi prende sul serio!!!… Cosa devo fare? Baci. Sonia.”
Per rispondere a Sonia, abbiamo chiesto aiuto a Jorge Esquivel, il papà della protagonista de Il Mondo di Patty Laura Esquivel, che ci ha parlato del ruolo dei genitori nel sostenere il sogno dei propri figli. Ecco la sua risposta a Sonia.
Anche se i figli portano con se le caratteristiche genetiche dei genitori e se, come dice Joan Manuel Serrat, “da piccoli i bambini ci assomigliano”, è importante capire che ogni persona sente e pensa in un modo diverso, e questo capita anche tra i fratelli di una stessa famiglia.
I nostri bambini sono non meno che quelli che ci succederanno in questa vita. Esiste un grande carico emotivo nell’importante trasferimento di questa “eredità”, visto che sentiamo i nostri figli come un “prolungamento” dei nostri corpi ed anime.
Come ogni mammifero, l’essere umano è completamente dipendente dei suoi genitori durante i primi anni di vita. Questa dipendenza dei genitori diminuisce man mano il bambino cresce e sviluppa abilità e comportamenti propri.
Noi genitori abbiamo un ruolo e una responsabilità molto importante nella vita dei nostri figli, che è consigliarli e sostenerli per la vita che avranno in futuro, provando a capire le loro abilità per poter aiutarli a scegliere una carriera per la quale sono portati, però soprattutto: devono poter fare quello che gli piace per che siano felici.
I genitori devono “consigliare” ma non forzarli nelle loro scelte. Purtroppo, ci sono tanti ragazzi forzati a fare quello che non gli piace, sia nello sporta che nel campo delle arti. Così crescono frustrati. Non serve a niente avere un bambino artista se non fa quello che ama.
A Sonia che sicuramente vuole solo avere l’opportunità di imparare a livello amatoriale, credo che dovrebbe far capire ai suoi che cantare o recitare possa essere un’attività che la aiuti a sviluppare il suo carattere.
Parlare invece di un ragazzo che vuole sviluppare un’attività artistica a livello professionale è moltissimo più complesso, oltre ad essere impossibile di esaurire in un unico articolo – è argomento per parecchi libri.
Jorge Esquivel
Pubblicato lunedì 02/11/2009 in "jorge esquivel", laura esquivel
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